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Palazzo Gentili
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- Formazione professionale, stato d’agitazione del personale
In quarantacinque, provenienti da diversi enti privati, assorbiti dalla Provincia che ha deciso di gestire direttamente l’obbligo formativo, si sono riuniti in assemblea per chiedere l’assunzione del personale stesso, già con contratto a tempo indeterminato,e l’inquadramento nel contratto di lavoro dei dipendenti pubblici, così come già avvenuto in altre province.
Una richiesta per superare i problemi nati dalla delibera d’accorpamento, che ha causato una serie di problemi, determinando uno stato di insoddisfazione e disagio.
Se le richieste non dovessero essere accettate in tempi ragionevoli, il personale è pronto a manifestazioni di protesta e allo sciopero.
Il verbale dell’assemblea dei lavoratori del Sistema Formativo Pubblico della Provincia di Viterbo
L’Assemblea dei lavoratori del Sistema Formativo Pubblico della Provincia di Viterbo (Centri provinciali di formazione professionale di Viterbo, Tarquinia, Capranica, Bolsena, Civita Castellana, Scuola Alberghiera, Settore Agricoltura, GAC, Ufficio stipendi), alla presenza dei sindacalisti Ggil, Cisl, Uil: Mario Pietrella (segretario Cisl Scuola VT), Mannino Fortunato (Unione Sindacale Territoriale Cisl VT), Gian Pino Perrupato (Segretario Generale FLC Cgil VT), Giuliano Torcolini (CISL Scuola Lazio), Francesco Martello (UIL Scuola Lazio), Stefano De Caro (Segretario Generale FLC Cgil Roma Lazio), Mara Sbracaglia (FLC Cgil Formazione Professionale Roma Lazio), Marco Massera (Segretario Generale UIL Viterbo),
Si esprime, con votazione unanime nel seguente modo:
Visto che la Provincia di Viterbo, con delibera n. 406 del 27 ottobre 2005, ha deciso di gestire direttamente l’obbligo formativo, l’assemblea ritiene ineludibile l'assunzione del personale stesso, già con contratto a tempo indeterminato, ed il suo conseguente inquadramento nel contratto di lavoro dei dipendenti pubblici, ritenendo questa, l’unica strada percorribile, impegna il sindacato a mettere in campo tutte le iniziative sindacali e legali, per il raggiungimento dell’obiettivo.
Tenuto conto, inoltre, che a tutt’oggi, non sono scaturiti atti amministrativi conseguenti alla suindicata delibera, si ribadisce che ciò ha causato al personale una serie di problemi ed inconvenienti che hanno determinato uno stato di insoddisfazione e di disagio crescente.
Considerato infatti che:
o il contratto collettivo nazionale di lavoro della formazione professionale è ormai scaduto dal 31 agosto 2004;
o il mancato rinnovo dello stesso nei tempi dovuti ha determinato una notevole perdita di potere d’acquisto delle retribuzioni degli operatori del settore, in tutte le qualifiche professionali;
o il recupero di tale potere d’acquisto potrà essere effettuato solo tramite il rinnovo del contratto collettivo nazionale, attualmente in corso di discussione, tramite la complessiva rivalutazione delle retribuzioni tabellari, mentre agli altri livelli negoziali è demandata la contrattazione relativa al solo salario accessorio ed alla progressione che stante l’attuale situazione, a Viterbo non si è potuta attivare;
o la contrattazione decentrata regionale relativa al periodo 1998-2003 non ha dato esiti positivi;
Si ritiene indispensabile la ripresa e la rapida chiusura dell’accordo integrativo anche a Viterbo, concludendo i percorsi di contrattazione decentrata sospesi a dicembre 2006, come del resto, si è fatto al Comune di Roma e nelle province di Frosinone, Rieti e Latina, utilizzando meccanismi salariali, incentivi e passaggi di livello volti sia al riconoscimento dei carichi di lavoro effettivamente svolti dai dipendenti, sia allo svolgimento di mansioni superiori, che al momento sono paralizzati, con notevole danno economico per i lavoratori stessi, a discapito anche della qualità e quantità dell’offerta formativa.
La conclusione di tale accordo, consentirebbe agli operatori della F.P. della provincia di Viterbo di usufruire degli stessi diritti di cui godono i colleghi delle altre province del Lazio.
Sono da affrontare, inoltre, le scadenze previste dalla legge sul TFR, entro il mese di giugno che l’attuale situazione, non consente di effettuare.
L’Assemblea, in ultimo, considerato che le numerose richieste avanzate al Presidente della Provincia e all’Assessore alla Formazione Professionale dai massimi livelli sindacali, a tutt’oggi, non hanno avuto alcun esito,
Proclama lo stato di agitazione del personale
Che si tradurrà in azioni di sciopero e protesta, qualora l’incontro richiesto non venisse fissato in tempi accettabili.
Sulla base di ciò, l’Assemblea richiede alle strutture sindacali territoriali di categoria di attivare tutte le procedure connesse alla proclamazione dello stato di agitazione.