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Mauro Mazzola
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- Le due realtà sembrano essersi integrate già da subito.
D’altra parte, lo scopo è quello di diventare un nuovo punto di riferimento per i giovani. Stamattina le chiavi delle ex colonie di S. Martino al Cimino sono state consegnate a Eta Beta e Juppiter dal presidente della Provincia Alessandro Mazzoli e l’assessore al Patrimonio Mauro Mazzola, alla presenza del prefetto Alessandro Giacchetti, del presidente di Eta Beta Tertulliano Magnanini, di quello della Juppiter Salvatore Regoli, del direttore generale di Exodus (gruppo di cui fa parte Juppiter) Franco Taverna e delle autorità militari.
Tra canti, musica e filmati di presentazione delle due associazioni, la struttura è passata così nelle loro mani fino al 2010. “Abbiamo pensato a lungo a come far vivere questo luogo nel migliore dei modi dice Mazzoli per far sì che un posto così bello diventasse un riferimento per i ragazzi, la socializzazione, la solidarietà, la cultura e il divertimento, partendo dai soggetti più svantaggiati. Adesso però si realizza il progetto più ambizioso mai realizzato: è una sfida che ci carica di responsabilità. Ringrazio il prefetto, sempre attento e sensibile: la sua presenza è significativa. Buon lavoro e in bocca al lupo a tutti”.
Regoli ha presentato il prefetto come un amico delle persone “più o meno abili” e lui ha risposto di sentirsi proprio tra amici. “Appena sono arrivato in questa provincia mi sono subito accorto che la solidarietà qui è di casa. Eta Beta e Juppiter ne sono un esempio, anche se mi chiedo quale sia il livello di abilità cui fare riferimento. Da voi ho imparato tanto, cose che non si possono apprendere sui libri. Vi ammiro, le nostre porte saranno sempre aperte. E complimenti per ciò che fate”.
Per l’assessore Mazzola un pizzico di emozione e nostalgia. “Quando ho capito che per arrivare a tutto questo bastava solo qualche piccolo lavoro, ho detto al presidente che c’erano due associazioni che potevano andare d’accordo. Lui mi ha incitato ad andare avanti. Ricordo che quando avevo 12 anni venivo proprio qui: erano dieci giorni di pace. E oggi sono di nuovo nelle colonie per consegnarle a giovani come lo ero io: è una cosa che mi emoziona”.
E’ il momento del ricordo di Giorgio Schirripa, anima di Eta Beta. Sul maxi schermo scorrono le immagini del lavoro di una vita spesa per quei più o meno abili. Alla fine c’è un lungo applauso. “Giorgio spiega Magnanini è quello che ha sognato questa realtà e l’ha messa in opera. Finalmente, siamo qui a tutti gli effetti”.
Un altro filmato, e poi un altro ancora, mostrano prima l’attività della Juppiter, quindi la serata dello scorso anno di Graffiti music in piazza Martiri d’Ungheria: con don Antonio Mazzi (fondatore e guida di Exodus) 500 ragazzi sul palco, 10.000 persone davanti ad assistere. “Il nostro compito è lavorare spiega Taverna speriamo di poter irradiare un nuovo modello dello stare insieme. E’ una prova generale, da trasmettere altrove”.
Si passa alla consegna delle chiavi. Poi, la giornata si chiude con una preghiera: il Padre nostro, cantato però sulle note di “The sound of silence” di Simon & Garfunkel.