|
Pelecca, Martinelli e Massera
Copyright Tusciaweb
|
- I 20 milioni di euro per l’area di crisi a Civita? Puff, spariti! I 360 milioni di euro per la Trasversale? Mai visti! Il milione e 600 mila euro di lavori da assegnare alla Viterbo servizi per stabilizzare i precari? Un sogno.
Cgil, Cisl è Uil bombardano la provincia e su Mazzoli, e non solo.
"La Provincia con la convenzione del 31 gennaio per l’area di crisi Civita - spiega Marco Massera segretario della Uil - certamente ha raggiunto un obiettivo importante. Ma in realtà, quando si passa ai fatti, si scopre che non c’è nulla di concreto.
I venti milioni in realtà non ci sono. O meglio bisogna trovarli ancora nei finanziamenti europei, nel Por (Piano operativo regionale).
E per fare questo bisogna presentare progetti concreti, che non ci sono. E per fare questo la sede più opportuna è il tavolo tecnico, che è stato creato, ma non è stato mai attivato.
Ecco perché non abbiamo partecipato al consiglio sull’area di crisi. Ci sono stati una serie di incontri al ministero ma a noi non è stato detto nulla di ufficiale. Per avere quei fondi servono ricerca e progetti, ma non esiste nulla. Sia la Provincia che gli imprenditori stanno fermi”.
Come dire: solo chiacchiere.
Più pesante Giovambattista Martinelli, segretario della Cgil.
“Qui serve meno politica da vetrina e più lavoro concreto. Non basta la maggiore attenzione di Governo e regione. A questo punto abbiamo tutti gli strumenti - sostiene il segretario della Cgil - non ci sono più alibi per nessuno.
Non si può andare avanti con gli imprenditori che si limitano a mungere la vacca.
La realtà è che non c’è uno straccio di progetto per veicolare i finanziamenti.
I responsabili sono gli imprenditori e l’amministrazione provinciale. Per questo il sindacato confederale non ha partecipato al consiglio di Civita. Noi abbiamo presentato una elaborazione che parte dall’area di crisi attraverso il quale si dà un quadro all’interno del quale operare. Ma non ci sono state reazioni”.
Le soluzione.
“Bisogna capire cosa fare con le competenze accumulate nelle stoviglierie e fare in modo che i sanitari evitino di percorrere la stessa strada.
Serve ricerca, innovazione nei prodotti. Quello che non serve sono gli interventi a pioggia.
Si può pensare anche a riconversioni. Noi abbiamo ipotizzato perfino di trasformare alcuni capannoni in set cinematografici.
E Poi c’è un precedente: Sassuolo. Che ha attraversato una crisi come quella di Civita . E l’ha superata.
Qui non si riesce neppure a prendere contatti per capire come hanno fatto.
Il tavolo tecnico, che dovrebbe occuparsi di queste cose, ma non parte.
Di fronte alla nostra proposta non ci sono state risposte. Né gli imprenditori, né gli amministratori sono in grado di fare nulla. Di fare progetti. L’amministrazione provinciale ci sembra che navighi a vista”.
E poi il giudizio più pesante: “Tra Gabbianelli, che non vuole la concertazione, e Mazzoli, che ci ha puntato in campagna elettorale, per me non ci sono differenza. Siamo delusi e amareggiati. Questo per una incapacità strutturale.
In Provincia ognuno va per conto suo. Fanno solo passerella. Sottolineo che una situazione simile c’è anche per la Trasversale per la quale ci sono solo 100 milioni di euro. Ne mancano 360.
E anche per il precariato. Una amministrazione non si può comportare così. Abbiamo chiesto di darci le cifre sul precariato, ma non c’è stata nessuna risposta. E qui c’è anche un impegno disatteso per quanto riguarda la Viterbo servizi”.
Ma anche nel sindacato non tutti parlano la stessa lingua. E se da un lato Martinelli spara a zero. Massera lo rimbecca: “Non si possono usare questi toni da comizio in una conferenza. Io voglio scendere più sul piano tecnico”.
Ma la sostanza non sembra cambiare.
“La Provincia, per gli oltre ottanta precari - afferma -, doveva dar vita alla Viterbo servizi. E si era impegnata a trovare commissioni di lavoro per un milione e 600 mila euro.
Ma questi lavori non ci sono. Sono solo sulla carta. I progetti Asso industriali e Federlazio li avrebbero pure, ma se non si attiva il tavolo tecnico, non se ne fa nulla.
C’è una difficoltà nel passare dalle enunciazioni ai fatti. In commissione la Viterbo servizi è passata per questo col parere negativo del dirigente”.
E Rosita Pelecca della Cisl sintetizza: “Non siamo più disposti a fare chiacchiere. Vogliamo fatti concreti.
Non vogliamo azzerare la Provincia, cosa che non converrebbe a nessuno, ma vogliamo partire dalla critica per trovare soluzioni concrete.
Con la precedente giunta non si è cavato un ragno dal buco, ma ora abbiamo gli strumenti e non possiamo non produrre nulla di concreto. Questo è il nostro timore.
La Viterbo servizi doveva già essere operativa. Doveva già aver assunto. Certo col Gabbianelli c’è un dialogo tra sordi. E per questo invieremo un protocollo per avviare la concertazione”.