- “Non venderemo la cartiera per ripianare i debiti della Tarquinia Multiservizi. Faremo la più assoluta chiarezza sulla crisi finanziaria della società. E il nuovo consiglio comunale di venerdì pomeriggio è lì a dimostrarlo. I responsabili della gravissima crisi economica pagheranno.
Ma per accertare le colpe occorre avere un quadro dettagliato della situazione e non andare sui giornali rilasciando dichiarazioni roboanti.
E’ allo studio un piano straordinario di rientro economico ed il destino della s.p.a. non sarà ammantato dall’oscurità, ma sarà fatto alla luce del sole per far conoscere alla cittadinanza chi la gestirà con rigore e professionalità.
Aspetti su cui l’amministrazione comunale sarà intransigente”.
Con queste parole il sindaco Mauro Mazzola fa chiarezza sulla Multiservizi.
“Per affrontare e far rientrare la questione, - afferma Mazzola - non servono gli interventi ad effetto sui mezzi d’informazione.
Creano solamente confusione e disorientano il cittadino che si arrovella tra dubbi ed ipotesi infondate sul destino dell’azienda. Siamo consapevoli che lo stato economico della società è gravissimo”.
“A parole prosegue - è però facile prospettare ogni soluzione, anche demagogica, ergendosi a paladini dei cittadini. Inoltre, le dichiarazioni fatte fino ad oggi provocano solamente un clima di tensione che nuoce alla risoluzione della vicenda ed alimentano voci incontrollate estremamente dannose”.
“Solamente una volta che saranno definiti i contorni della vicenda, - conclude - avremo la possibilità di tracciare le linee guida del risanamento e prospettare a chi sarà affidata la gestione della Tarquinia Multiservizi.
Gestione, ripeto ancora una volta, che sarà rigorosa e professionale.
Infine, vorrei evidenziare come l’amministrazione comunale debba essere seria e scrupolosa nella sua azione, valutando nel minimo dettaglio, grazie al lavoro che stanno compiendo tecnici altamente qualificati e perfettamente in grado di svolgere compiti delicati e non figure appartenenti al mondo della politica, tutte le possibilità.
Seguire, infatti, strade fantasiose seppur apparentemente popolari sarebbe un gravissimo errore”.