|
Andrea Egidi
Copyright Tusciaweb |
- Altro che un’occasione da non perdere per il futuro Partito Democratico, l’intervento delle segreterie provinciali della Casa delle libertà in relazione all’inaugurazione dell’asilo nido aziendale di Belcolle è l’ennesima occasione persa per fare bella figura.
Una polemica sterile e insensibile. Soprattutto nei confronti degli operatori che lavorano nell’ospedale del capoluogo e che, da anni, chiedevano una struttura adeguata in grado di ospitare i loro piccoli nelle ore di servizio.
L’asilo nido aziendale è un passo in avanti verso la costruzione di un sistema sanitario moderno e in cui ogni singolo aspetto relativo alla qualità della vita dei pazienti e dei lavoratori deve essere preso in considerazione.
Un clamoroso autogol, dunque.
Compreso il passo dell’intervento del centrodestra relativo ai fondi utilizzati per la realizzazione dell’Asilo, soldi stanziati dal governo regionale precedente all’attuale gestione Marrazzo.
Tutto vero, quei 190mila euro erano stati messi in bilancio dalla giunta Storace.
I segretari provinciali della Cdl, tuttavia, si sono dimenticati di puntualizzare che dal 2003, da oltre quattro anni, il progetto dell’asilo nido non si sa per quale ragione era stato accantonato. Alla faccia delle richieste pressanti di medici e infermieri.
L’essere riusciti a sbloccare i fondi esistenti e averli fatti fruttare in poco tempo, dando il via a un servizio necessario, non può che essere un motivo di grande soddisfazione per chi di questa realizzazione ne è stato l’artefice.
Altro che inaugurazioni con l’orologeria. Semmai quelle erano abitudini che appartenevano a chi ha preceduto l’Unione alla guida della Pisana. Un esempio?
L’inaugurazione della piastra tecnologica di Belcolle, celebrata in fretta e furia alla vigilia di un appuntamento elettorale.
Una scelta, tra l’altro, che si è rivelata sbagliata e controproducente per gli stessi pazienti. L’aver messo insieme, infatti, i malati critici con i malati cronici (ad esempio chi si deve sottoporre alla dialisi) ha creato dei disservizi agli uni e agli altri. Per non parlare poi dello spazio tolto al Pronto Soccorso che ne ha risentito sotto il profilo della funzionalità complessiva.
E’ incredibile come chi ha contribuito a mettere in ginocchio la sanità regionale non abbia il senso del pudore e continui a puntare il proprio dito contro gli altri, invece che contro se stesso.
Quando, ad esempio, i responsabili dei partiti del centrodestra parlano di tagli dei contributi da parte della Regione alle Residenze sanitarie assistenziali, non si chiedono come mai questo sacrificio si è reso necessario?
Se stiamo raschiando il fondo del barile perché c’è chi in passato ha gestito la Sanità laziale, diciamo, con leggerezza, la colpa può essere addossata a chi si è preso l’ingrato compito di non far saltare l’intera baracca?
Domande semplici a cui anche le segreterie provinciali della Cdl sapranno dare l’ovvia risposta. Nel caso si trovassero in difficoltà, chiedessero pure ai sindaci della Tuscia eletti tra le loro fila.
Molti di questi conoscono le reali difficoltà incontrate dall’attuale gestione della Asl di Viterbo nel cercare di venire incontro alle innumerevoli richieste inoltrate. Molti di loro sanno che la sanità è un campo della vita sociale troppo delicato per essere utilizzato dalla politica in maniera strumentale.
Sarà per questo che, più di una volta, le indicazioni formulate dall’alto da parte delle segreterie provinciali della Casa delle libertà non sono state accolte da buona parte degli amministratori locali a cui fanno riferimento. Ma è sempre il solito discorso delle occasioni perse…
Angelo Allegrini
Andrea Egidi