Riceviamo e pubblichiamo - Gioca brutti scherzi la trascendentale volontà di apparire, di emergere dal nulla e di fare notizia.
Questi e non altri debbono essere stati i ragionamenti che hanno spinto Marco Rizzo a dare spettacolo in televisione, denunciando con tanto di documentazione fotografica fantomatici brogli sullo svolgimento del referendum tra i lavoratori sul protocollo del 23 luglio.
Al diavolo, allora, lo straordinario impegno messo in campo dalle organizzazioni sindacali per arrivare in ogni singolo posto di lavoro a spiegare le ragioni di un controverso accordo raggiunto con il Governo su welfare e pensioni.
Assume poca importanza lo straordinario momento di democrazia dal basso costituito da un referendum che sta portando in queste ore milioni di lavoratrici e lavoratori ad esprimere liberamente, previa consultazione, la propria intenzione di voto.
Meglio organizzare ad arte ronde alquanto tendenziose con il compito di scoprire le magagne della grande macchina referendaria.
Marco Rizzo e il partito al quale fa riferimento hanno così scelto di infoltire le fila di tutti coloro i quali da mesi stanno cercando in tutti i modi di mettere in discussione e di limitare la grande forza sociale della Cgil e delle altre organizzazioni sindacali.
Sta nascendo una nuova forza nazionale che va oltre ogni schieramento e che mette insieme politici di varia estrazione, che mette d’accordo la carta stampata tutta e che scatena contro il movimento sindacale i malesseri dei cittadini.
La Cgil di Viterbo non ammette alcuna lezione di democrazia da chi sta studiando a tavolino il modo migliore per limitare l’autonomia e la forza propositiva delle organizzazioni sindacali e sottolinea lo straordinario sforzo di mobilitazione e di correttezza espresso dai lavoratori e dalle lavoratrici che si stanno recando al voto.
Il segretario generale Cgil
G.Battista Martinelli