- Pubblico in continua crescita quello che dal 30 settembre, giorno successivo all’inaugurazione, ha varcato e varca ancora le porte del Palazzo dei Papi a Viterbo per visitare quella che è stata considerata come una delle mostre d’arte più belle che si ricordino negli ultimi tempi: Parentesi Paternesi, anagramma della vita di un artista.
Tantissimi i visitatori e tra questi molti forestieri, collezionisti, appassionati, semplici estimatori di
Paternesi che, dopo aver gustato l’esposizione - con la calma che si addice tanto alla bellezza delle opere (circa 120 tra quadri e sculture) , quanto all’allestimento originale ed essenziale e, soprattutto all’ambiente e dopo aver rigorosamente firmato il libro apposito, chiedono la presenza del maestro per uno scambio critico di idee, per una dedica sul catalogo, per una foto insieme o, più semplicemente, per un saluto e congratularsi con lui.
Non è usuale e per Alessio Paternesi lo è ancor meno che un artista “viva” dentro la sua mostra tanto tempo. Paternesi nella sua lunga e brillante carriera in Italia e in tutto il mondo, questo lo ha fatto solo raramente, ma quest’occasione viterbese, nella sua terra, ha risvegliato entusiasmi, amori, passioni, vicende che lo stesso Paternesi definisce “rari”. Raro è, infatti, il flusso di visitatori alla mostra in giorni per così dire “feriali” e raro è il fatto che in un territorio sonnacchioso come quello della Tuscia siano così tanti i gruppi organizzati che chiedono di visitare l’antologica, con interesse rinnovato, passione ed entusiasmo.
Intanto, per le due settimane che restano alla chiusura, altri critici e galleristi d’arte hanno preannunciato la loro visita, così come lo hanno fatto personaggi del mondo culturale e sociale di Roma, dove Paternesi ha vissuto a lungo, e dove è particolarmente conosciuto e stimato.
Gli orari di apertura al pubblico, fino al 28 ottobre compreso, sono 10,30 / 19,30 continuato e per tutti i giorni della settimana. In mostra sono ancora disponibili copie del libro.