- Il “passaggio del testimone” del progetto regionale “Il percorso dei giusti”, dai ragazzi della provincia di Viterbo a quelli della provincia di Rieti è avvenuto ieri mattina.
Alla manifestazione, nel consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Rieti, hanno partecipato il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, i presidenti della Provincia di Viterbo e Rieti, Alessandro Mazzoli e Fabio Melilli, l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Silvia Costa, l’ambasciatore di Istraele a Roma Ghideon Meir, il presidente della comità ebraica di Roma Leone Paserman e li ragazzi delle scuole superiori del reatino.
Il progetto vede ogni anno eletta, a rotazione, una provincia pilota. Dopo Frosinone e Viterbo, quest’anno protagonista è Rieti. E proprio dagli studenti viterbesi vincitori del concorso dello scorso anno i reati hanno ricevuto il testimone per iniziare un percorso di studio sull’Olocausto. Anche la giornata della consegna non è stata casuale. “Oggi ha detto il presidente Mazzoli - è il giorno del rastrellamento di migliaia di ebrei dal ghetto di Roma. Il 16 ottobre 1943 venivano spezzate vite e famiglie. Il percorso dei giusti è un progetto che va quindi a ricercare le qualità positive dell’uomo e ci insegna ogni giorno ad essere più giusti”.
Una giornata particolare ed emozionante caratterizzata anche da un ulteriore progetto. Il presidente Marrazzo ha infatti lanciato la proposta di realizzare una commissione, con i ragazzi che hanno già partecipato al progetto, per andare al campo di Dachau. “Ragazzi come voi ha spiegato Marrazzo poco tempo fa sono andati in questo campo di concentramento facendo saluti romani e fingendo di riaccendere i forni. Non è questa la gioventù italiana. Chiedo quindi ai presidenti delle province del Lazio di aiutarmi in questo nuovo progetto. Perché i ragazzi non sono quelli, e servono testimoni di pace”.
L’invito del presidente della Regione Lazio è stato subito accolto da Mazzoli.”Il nostro obiettivo conclude - è quello di trasmettere ai ragazzi il messaggio del giusto come esempio di capacità di agire secondo coscienza, di reagire di fronte al male e di assumersi responsabilità personali. I fatti di questi ultimi giorni dovranno quindi anche servire come spunto di riflessione per creare davvero una generazione matura e che sappia riconoscere i giusti valori”.