Riceviamo e pubblichiamo - Quando non ci sono parole per descrivere l'incoerenza politica e la contraddizione intellettuale reiterata è sufficiente andare ad assistere ad un Consiglio provinciale a Palazzo Gentili e tutto diventerà più chiaro.
Ciò che è accaduto ieri in Provincia è veramente incredibile, mi limiterò alla semplice cronaca lasciando ai lettori e, soprattutto, agli elettori ogni commento e considerazione sui fatti.
Appena arrivato, verso le 15,20, in Provincia per il Consiglio è venuto da me Massimo Miccini, Capogruppo di Rifondazione Comunista, per chiedermi di dare la disponibilità ad invertire l'ordine dei lavori del Consiglio, mi chiede cioè di anticipare la discussione delle mozioni ed in particolare la mozione presentata dal suo partito, riguardante gli "urgentissimi problemi dei rifiuti tossici di Capranica".
Il Capogruppo rafforza la sua richiesta spiegando che sono giunti da Capranica cittadini e comitati molto interessati alla questione, poi mi spiega che la discussione e la votazione di questa mozione è urgentissima perché i tempi per ottenere il finanziamento regionale stanno scadendo e dentro il 31 ottobre, in mancanza di interventi, si perderebbero definitivamente le somme stanziate.
Ho ritenuto, quanto riferito, cosa da tenere in seria considerazione ed ho quindi dato il mio benestare, lo stesso è stato fatto da tutti gli altri capigruppo con grande spirito di servizio e di rispetto istituzionale.
Inizia dunque la discussione, parlano il rappresentante del comitato di Capranica, molti consiglieri, lo stesso assessore all'Ambiente.
Poi accade l'imponderabile, poiché la mozione puntava il dito contro il Comune di Capranica, essendo presente un assessore provinciale che è anche consigliere a Capranica, inizia un parlottare animato tra presidente, assessore e capogruppo ed alla fine viene partorito un contrordine di scuderia.
Rifondazione ritira la mozione dopo un'ora e mezza di discussione e tutti i problemi su Capranica, come per miracolo, sembrano svaniti.
Vista la situazione ho ritenuto doveroso fare mia la mozione, ho tolto il simbolo di Rifondazione ed ho messo quello del mio partito, l'ho ripresentata al consiglio ed ho chiesto di metterla a votazione.
A questo punto l'inverosimile, non voglio fare commenti e preferisco lasciare all'intelligenza dei lettori le valutazioni di merito.
Quelli di Rifondazione fanno dichiarazione di voto contrario alla mozione, la stessa mozione che loro stessi avevano presentato due ore prima!
Anzi fanno di più, al momento della votazione, evidentemente per evitare l'imbarazzo, "scappano" dal Consiglio provinciale e di loro non si sa più niente per tutta la seduta!
Agli elettori "l'ardua sentenza".
Francesco Bigiotti
Capogruppo Udc