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Francesco Ciprini
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- Partito Democratico diviso tre.
In consiglio comunale è come se le primarie non ci fossero mai state. La nuova formazione politica è divisa. In tre.
Quando si tratta di votare un ordine del giorno che chiede di sospendere la delibera regionale con la quale si aumentano le rette per le residenze sanitarie assistite, la minoranza si divide.
Presentato da Carlo Maria D’Angelo (Udc), sottoscritto da esponenti di maggioranza e dai consiglieri d’opposizione Ciprini e Marenzoni.
Ordine del giorno che ricalca un altro approvato all’unanimità in Provincia. Passa con una votazione trasversale che tocca gli opposti: centrodestra e Rifondazione. Ma il Pd si divide in tre. Miralli e Natalini si astengono, Bruno, Innocenzi, Arcangeli e Pascolini votano contro, mentre Ciprini, Marenzoni, Callea, Mancinelli e Serra dicono sì.
Siamo ancora in campagna elettorale. Un brutto scivolone.
“Non c’è disciplina di partito quando si tratta della salute dei cittadini spiega Ciprini tanto più quando siamo in presenza di una politica regionale in materia di sanità, che non fa differenza fra una Asl virtuosa e ben amministrata come quella di Viterbo e chi non sta procedendo a un processo di risanamento del bilancio”.
Però Bruno non la pensa così. “Abbiamo detto no osserva perché si è voluto fare tutto in fretta, senza darci il tempo di discutere e perché si è solo tentato di buttarsi contro l’amministrazione regionale, che a fatica sta tentando di porre rimedio al deficit nel settore sanità”.
Ma le Rsa sono solo una parte del problema. Che è tutto di natura squisitamente politica e la tensione dentro il Pd questa sera, ne era una prova tangibile. Tanto che è circolato un foglio firmato da una parte del partito in cui si chiedeva la formazione del gruppo unico.
Un colpo d’acceleratore che ha messo in mostra i nervi scoperti di una formazione ancora alla ricerca di un suo equilibrio.