|
Le finestra tamponate
Copyright Tusciaweb
|
Riceviamo e pubblichiamo - Il sindaco Equitani corre ai ripari e cerca di salvare il salvabile.
Evidentemente deve essere entrato in apprensione leggendo sui giornali il comunicato pubblicato dai Comunisti Italiani ed essendo venuto a conoscenza che gli stessi si sarebbero rivolti alle autorità competenti per denunciare il suo ennesimo atto di arroganza, compiuto chiudendo inopinatamente le due finestre del palazzo comunale senza chiedere alcun permesso a chicchessia.
Vista la piega che la cosa stava prendendo, ha pensato bene di cercare di tutelarsi, ed è miracolosamente apparsa dal nulla una delibera di giunta, datata 1° ottobre, che sembra creata ad arte per dare una parvenza di legittimità all'insano gesto.
La stessa è stata, guarda caso, pubblicata solo il 19 ottobre, vale a dire ben 10 giorni dopo che i lavori di tamponatura erano terminati e, guarda ancora il caso, una settimana dopo l'uscita della notizia sui giornali; in essa vengono impartite agli uffici addetti le direttive della giunta per mettere in atto quanto deliberato.
Ma non è un po' strano che vengano impartite direttive all'ufficio tecnico per l'esecuzione dei lavori dopo che gli stessi sono già stati terminati (e da 10 giorni?)
Appare ovvio che della tamponatura di due finestre avrebbe dovuto occuparsi l'ufficio tecnico del Comune che però, guarda sempre il caso, non ha minimamente espresso alcun parere in delibera, né tantomeno dato mandato a nessuna ditta di eseguire i lavori.
E come poteva farlo, dal momento che è venuto a conoscenza delle direttive impartitegli solo a lavori ormai eseguiti?
Infatti se il responsabile dell'ufficio tecnico fosse stato investito del problema (come dovrebbe essere per legge) avrebbe dovuto seguire la prassi, ad esempio cominciando col chiedere il relativo nulla osta alla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici per il Lazio.
Tali adempimenti burocratici avrebbero però rallentato la tanto decantata, straordinaria "efficienza" di Equitani e allora lui, come al solito, ha fatto di testa sua: ma quali permessi e permessi, a Bolsena "comanda" lui e fa come gli pare.
Forse Equitani non ha compreso bene il significato della parola sindaco "pro tempore", per cui gioverà ricordargli che lui è solo "di passaggio" ed è bene che certe cose, se vuole farle, deve farle come suol dirsi "a casa sua" (ovviamente chiedendo prima i relativi permessi alle autorità competenti, così come fanno tutti i comuni mortali suoi concittadini).
Sempre nella stessa delibera si legge che la tamponatura "ha carattere provvisorio" ed è "sperimentale" (?). Potrà infatti diventare definitiva "solo quando ne sarà stata verificata l'efficacia estetica e funzionale" (e da chi, di grazia?)
Provvederemo comunque nei prossimi giorni ad inviare alle autorità competenti anche questa delibera, che andrà ad arricchire il materiale già nelle loro mani, in attesa del loro intervento.
Nel frattempo è nostro dovere mettere i cittadini a conoscenza del fatto che lo "scherzetto" dell'intervento per il decoro della sala consiliare costerà alle loro tasche ben 40mila euro (sì, proprio quarantamila euro!), prelevati dal fondo di bilancio, mentre le strade periferiche (o meglio, "non visibili" dai visitatori mordi e fuggi) del paese continuano ad essere ridotte a tanti colabrodo perché, ahinoi, il comune di Bolsena non ha i soldi per riasfaltarle!
Vallo a capire il "senso estetico" di Equitani!
Radames Petti
Capogruppo PdCI
Consiglio Comunale di Bolsena