Riceviamo e pubblichiamo - Osservo il video oggi pubblicato su Tusciaweb e mi rendo conto con sgomento come, nonostante tutto quello che viene predicato da tutti i più eminenti studiosi del problema del traffico, nella nostra città si continui a parlare di misure, come quelle di un incremento dei numeri dei parcheggi, che sono state ormai cancellate nel moderno dibattito, in quanto si è ampiamente dimostrato come esercitino un effetto fortemente negativo sul problema di una mobilità sostenibile.
Nell’ultimo rapporto di Legambiente, pubblicato alcune settimane fa, Viterbo risulta 83° su 103 comuni italiani per la qualità della vita.
Se si scompongono i dati, è facile capire che questa poco invidiabile posizione è legata fondamentalmente a tre fattori: l’acqua (il consumo è eccessivo e la qualità scarsa), la raccolta differenziata dei rifiuti (solo il 6% contro il 66% di Novara) e specialmente il problema del traffico e delle aree verdi.
Viterbo è riuscita nel non invidiabile risultato di diventare la città con il più alto numero di auto per abitante, l’utilizzo dei mezzi pubblici è molto scarso ed è ultima in Italia per presenza di isole pedonali.
In questa disastrosa situazione, creare nuovi parcheggi non può rappresentare una soluzione razionale, in quanto, anche qualora si procedesse ad una auspicabile chiusura del centro storico ai non residenti, avrebbe come unico risultato quello di incrementare la congestione delle vie intorno alle mura.
Però la soluzione c’è e consiste nel convincere la gentilissima signora Patrizi, che si reca da Viale Trieste in centro per il suo lavoro, ad utilizzare i mezzi pubblici, che la nostra amministrazione potrebbe con facilità rendere più efficienti e più ecologicamente compatibili degli attuali.
Se parcheggi devono essere creati, è solo per essere utilizzati da quei turisti, che, si spera, una saggia politica di incentivo porterà sempre più numerosi nella nostra città.
Questi turisti potranno essere invitati a parcheggiare anche a debita distanza dal centro storico, qualora efficienti servizi di navetta li possano portare avanti e indietro con la necessaria rapidità.
Quindi la soluzione per migliorare la qualità della vita nella nostra città non consiste in nuove aree di sosta, ma nel procedere con rapidità e decisione ad una complessiva limitazione del traffico non residente nel centro storico, nella creazione di nuove aree pedonali (all’interno delle quali, come in tutti i paesi del mondo, si incrementerà il commercio), nell’aumentare gli spazi verdi (su questo parametro Viterbo è solo 92° su 103, con 1,87 mq per cittadino) e, naturalmente, nel creare un sistema di trasporti pubblici rapido ed efficace.
Solo se riusciremo a convincere i viterbesi a mantenere le loro auto parcheggiate sotto casa e ad utilizzarle esclusivamente per piacevoli scampagnate saremo in grado di risolvere i nostri problemi.
Luigi Ventriglia