Riceviamo e pubblichiamo - Apprezzando la documentazione video pro-centro storico, non posso però fare a meno di notare come anche questa “campagna” vada a mettere al centro dell’universo viterbese i commercianti.
E’ un peccato non far sentire anche la voce di chi ha avuto la ventura o sventura o avventura di abitare al centro di questa città escrementizia ed è costretto a subire le prepotenze degli esercenti commerciali.
Sono questi, infatti, l’unica categoria che ha il privilegio o il libero arbitrio sul parcheggio, col diritto di fatto di passare sulla testa degli onesti cittadini.
Mentre tutti i lavoratori bene o male rispettano le regole di parcheggio (sennò pagano multe), costoro invece possono liberamente parcheggiare perfino sui passi carrabili.
E non serve fare fotografie della situazione, né denunciare al comando dei Vigili urbani e al Prefetto la incresciosa e incivile situazione, perché si prende qualche provvisorio provvedimento che dura due giorni e poi tutto ricomincia come prima, con il risultato che le vie del centro sono usate ed abusate dalle macchine degli esercenti.
Altro che problemi di convivenza con gli stranieri! Qui viviamo in una dittatura dell’”esercente” che fa quello che vuole impunemente.
Il resto è pure una conseguenza di ciò: un centro così gestito non può che essere destinato ad accogliere tubi, immondizia, escrementi di cane, scritte sui muri.
Ma sì… che vada pure in malora con buona pace di chi governa questa città.
Quando saremo costretti ad abbondare il centro per questi problemi di convivenza, non potrà fregarcene di meno dell’immondizia che contiene e, se diventerà un cassonetto dell’immondizia, che lo si chiuda pure con tutti i suoi “esercenti” (noi compriamo altrove).
Ho presentato un esposto al comando dei vigili urbani, al prefetto e a due colloqui con l’assessore al traffico, persona gentile e disponibile al quale ho fornito nome e cognome degli esercenti interessati alla questione. Risultato positivo durato pochi giorni poi di nuovo daccapo a subire abusi e improperi.
Non è giusto, mi si dirà, fare di ogni erba un fascio, ma isole felici non ne vedo.
Giovanni Firmani