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- Laura Allegrini si è rivolta al Ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli, descrivendo l’attuale stato di abbandono della necropoli di Castel D’Asso, importante sito archeologico in prossimità della città di Viterbo, e chiedendo precise risposte per urgenti interventi necessari e doverosi.
Il testo dell'interrogazione fatta dalla senatrice:
Premesso che nell’ambito del patrimonio dei beni culturali italiani, la zona di Viterbo è internazionalmente riconosciuta quale uno dei maggiori Siti Archeologici degli Etruschi e, in tal senso, è ricca di testimonianze;
Che, in particolare, in questo territorio si collocano le necropoli di Castel D’Asso e quella di Norchia che presentano la caratteristica di una concentrazione delle tombe a facciata in una zona di estensione rispetto alla totalità dei sepolcreti;
•Che Castel d’Asso e Norchia furono le prime necropoli rupestri Etrusche ad essere scoperte nel 1817 e che nonostante l’indiscusso valore e la bellezza e particolarità dei siti con tombe intagliate nella roccia e distribuite su due o tre ordini sovrapposti, regna sovrana l’incuria;
Che, purtroppo, nel corso degli anni le necropoli di Castel D’Asso e di Norchia non hanno beneficiato neppure di quei pochi fondi messi a disposizione per il patrimonio archeologico e quindi ora si trovano in uno stato di grande emergenza a cominciare dalla improcrastinabile necessità della pulizia dei siti da erbacce infestanti e da essenze arboree le cui radici, negli anni, hanno perforato la roccia creando danni oggi irreparabili;
Che il vergognoso stato di abbandono determinato dall’inerzia degli enti pubblici competenti ai vari livelli rischia di trasformarsi in vero e proprio pericolo;
Che, in particolare, vi è urgente necessità di opera di contenimento delle acque meteoriche che, defluendo con andamento torrentizio, creano danni anche allo stradone di accesso e provocano voragini e canaloni per cui si rendono indispensabili continue opere di riattamento del terreno;
Che anche le pareti tufacee richiedono una messa in sicurezza in quanto gravemente compromesse da alberi, arbusti e radici che ricoprono buona parte della monumentalità del sito;
Che in tutta la situazione sinora descritta permane inascoltata la voce dei proprietari dei terreni sui quali insiste la necropoli Etrusca di Castel D’Asso, i quali sono però inchiodati dalla legge con responsabilità personale a mantenere l’agibilità del sito. Gli stessi hanno, infatti, fino ad oggi, provveduto con risorse personali a garantire quantomeno la sicurezza di visitatori (turisti, studiosi, archeologi, ecc.);
Che alcune associazioni archeologiche no-profit locali hanno da tempo presentato istanza, che ancora attende risposta, all’autorità competente per potersi occupare della gestione di questa zona sia in termini di mantenimento del sito che per quanto riguarda l’accesso di visitatori, siano essi turisti o studiosi della materia;
1. Se il Ministro in indirizzo, qualora non fosse a conoscenza di tale situazione, non ritenga necessario documentarsi nel modo più dettagliato e nei tempi più rapidi al fine di predisporre un adeguato piano di intervento per il recupero di questi siti che rischiano in un primo tempo di essere chiusi al pubblico e successivamente di scomparire completamente fra le sterpaglie di un terreno abbandonato;
2. Se, pertanto, in un’ottica volta a restituire dignità, lustro ed immagine ai nostri siti archeologici e non a trasformarli in vergognoso ricettacolo di degrado agli occhi di tutti, non ritenga di valutare eventuali coinvolgimenti di soggetti privati che, sotto l’opportuno e legittimo controllo previsto dalla legge, possano occuparsi della manutenzione e della fruibilità dei siti in questione.