Viterbo - Nel corso dell'inaugurazione della sede provinciale della Destra Buontempo attacca Napolitano, Mastella e i senatori a vita 26 ottobre 2007 - ore 2,19
Teodoro Buontempo Copyright Tusciaweb
Buontempo durante l'inaugurazione della sede della Destra Copyright Tusciaweb
Buontempo e Signorelli Copyright Tusciaweb
Ferdinando Signorelli Copyright Tusciaweb
- A Viterbo la Destra nasce nel cuore di Viterbo e punta sostituire Alleanza Nazionale.
Ieri sera alle 19.30 in punto, taglio del nastro in Via Santa Rosa, alla sede (intitolata ad Almirante) della formazione politica di Storace.
A tagliare il nastro il presidente Teodoro Buontempo, al posto di Storace impegnato a votare al Senato per "far cadere il governo". Più di cento le persone sotto la pioggia ad attenderlo. Tra i militanti, diversi i volti conosciuti.
Molti quelli usciti di recente da Alleanza Nazionale: Paolo Caravello, Andrea Rocchi, Peruzzi. Chi da più tempo, come Parenti e il senatore Signorelli. “C’è voluta molta affettuosa insistenza per farmi essere oggi qui”.
Ma c’è anche l’ex assessore comunale Pippi D’Angelo e fa la sua comparsa pure Bernardino Porciani (An).
Nella sala riunioni a turno parlano tutti, mentre nelle altre stanze c’è chi commenta davanti alla cartina della Tuscia dove sono appuntate bandierine. Una per ciascun comune dove è presente la Destra.
Buontempo è stanco, ma arringa i presenti.
Parlando di Napolitano: “Il presidente della Repubblica dovrebbe meditare sulla sua storia, dovrebbe ricordare quando applaudì all'invasione dell'Ungheria da parte dei carri armati dell'Unione Sovietica, prima di dare lezioni a noi e bacchettarci per i nostri giudizi sui senatori a vita, che tengono in piedi un governo ormai morto".
O contro Mastella.
"Ma che strana coincidenza. Al ministro della Giustizia Clemente Mastella viene spedito un proiettile proprio mentre si trova nell'occhio del ciclone per la vicenda del pm De Magistris, che potrebbe spazzare via lui e il governo di cui fa parte”.
E poi ancora contro i senatori a vita.
"Sono i carcerieri della democrazia. I senatori a vita non possono votare sempre a favore del governo. In questo modo entrano nell'agone politico e tradiscono il loro ruolo".