- Partito Democratico. In Comune il gruppo unico c’è, meno quattro.
Fumata grigia per il consiglio comunale, dove a differenza della Provincia, il gruppo Pd nasce diviso. Dopo due ore di riunione, Giulia Arcangeli, Severo Bruno, Linda Natalini e Paola Pascolini se ne sono andati senza firmare.
Così il Partito Democratico a Palazzo dei Priori vede la luce a otto. Mancinelli, Serra, Ciprini, Miralli, Callea, Coscarelli, Marenzoni, Bellocchio. Era assente Guancini, altrimenti i sì sarebbero saliti a nove.
Una riunione dai toni accesi, che si è conclusa con i consiglieri del “listone” che quasi sono corsi dietro agli altri nel tentativo di far firmare loro il documento. Tentativo vano. Per ragioni diverse.
Secondo Giulia Arcangeli non è possibile formare il gruppo se non si fa anche il capogruppo, mentre per Severo Bruno prima bisogna aspettare il regolamento per l’assemblea nazionale e regionale, mentre per Paola Pascolini non era il caso di dire nel documento che il gruppo unico si è costituito. Semmai che si è avviata una fase d’unificazione dei vecchi gruppi.
Il documento ricalca in larga parte quello sottoscritto in Provincia e in sostanza dice che alla luce del risultato dello scorso 14 ottobre, si forma il gruppo consiliare. Così è stato. Ma solo a maggioranza.
E’ rottura e oggi gli otto andranno in consiglio comunale ufficializzando la nascita. Della serie chi si vuole aggregare si aggrega. E dopo il gruppo, non è escluso che si possa eleggere anche il capogruppo, sempre a maggioranza.
La tensione è alta, tanto che qualcuno dentro il Pd arriva a dire: “Stiamo pensando di fare passi verso Veltroni e Zingaretti per chiarire la posizione di chi essendo stato eletto nelle assemblee costituenti nazionale e regionale, si sente in dovere di non aderire al gruppo al comune di Viterbo”.