- Tarquinia incorona il ferlengo, il profumato e carnoso fungo, dal sapore delicato e raffinato.
E lo fa dedicandogli una sagra, giunta alla quinta edizione ed organizzata dall’Università Agraria, che si è aperta ieri pomeriggio con il taglio del nastro, alla presenza delle forze dell’ordine, del presidente dell’ente di Via Garibaldi Alessandro Antonelli e del sindaco Mauro Mazzola, a testimonianza della rinata sinergia tra le due più importanti istituzioni della città.
La manifestazione, che entra nel vivo oggi e proseguirà fino a domani sera, ritornerà anche il prossimo fine settimana, accompagnando, attraverso stand gastronomici, degustazioni, musica dal vivo, iniziative e giochi per i bambini, convegni e folklore, il visitatore alla scoperta di una prelibatezza della tradizione culinaria tarquiniese.
“Il ferlengo - afferma il vice presidente dell’Università Agraria, Sergio Mancinelli racchiude in sé usi, tradizioni e cultura di Tarquinia e rappresenta un prodotto tipico del territorio che la sagra, finalmente tornata in auge in questi anni dopo un lungo periodo di assenza, vuole valorizzare e far conoscere oltre i confini cittadini.
L’obiettivo, quindi, che l’Istituzione si pone è quello di una strategia di tutela e promozione che trovi nell’esaltazione del rapporto tra prodotto e specificità locale, l’elemento fondamentale”. In effetti, la tradizione culinaria del ferlengo nel comune etrusco è antichissima: le prime notizie sono state tratte da un frammento del “Canto del pellegrino buongustaio”, scritto da un cittadino anonimo di Tarquinia, nel XV secolo. E proprio il connubio tra ferlengo e passato della città costituisce, secondo il vice presidente Mancinelli, la chiave di volta per promuovere un turismo eno-gastronomico e culturale.
“Ed in tal senso conclude Mancinelli è importante la ritrovata unità di intenti con l’amministrazione comunale”. Infine, un ringraziamento per la collaborazione data va alle associazioni locali: il Comitato dei Festeggiamenti Medievali Borgo dell’Argento, la ProLoco Tarquinia, la Hermes e Tarquinia Viva.