Riceviamo e pubblichiamo - Caro presidente,
uno spiacevole disguido e i miei impegni di lavoro mi tengono lontano da Viterbo.
Mi trovo a Genova impegnato a discutere con i dirigenti locali, provinciali e regionali i molteplici aspetti organizzativi che attengono la transizione del Partito dei Democratici di Sinistra
Credimi, avrei voluto onorare il tuo invito e essere lì con voi in questo pomeriggio così importante e significativo. Insieme agli assessori, ai consiglieri, ai sindaci della nostra provincia, al presidente della regione, ai colleghi parlamentari e ai consiglieri regionali.
Posso affermare al di là di ogni retorica che la mia esperienza formativa e culturale su quei banchi, negli anni in cui ho avuto la responsabilità di guidare l’amministrazione provinciale, è stata straordinariamente intensa.
E’ stato durante questi anni che ho imparato il vero significato della parola “Politica”, ed è cresciuto in me il gusto delle cose realizzate.
In tutti questi anni ho ricoperto vari ruoli, e sono certo che non avrei potuto raggiungere risultati e fare le cose che ho fatto se non avessi vissuto quegli anni in Provincia.
Ora, non voglio dire quando sono entrato al consiglio provinciale, altrimenti la domanda sarebbe: “Ma perché non vai in pensione?”
Però ritengo che sia giusto dare ancora sostegno a voi, che molto più giovani oggi avete questa grande e nobile responsabilità.
Mi sarebbe piaciuto ripercorrere insieme ai presenti i passaggi fondamentali che hanno contraddistinto l’impegno di questa straordinaria istituzione.
Un’istituzione impegnata costantemente a rendere più ordinata e produttiva la collaborazione tra i vari livelli di Governo, chiamata a coinvolgere nelle scelte più importanti le istituzioni locali ed il loro ricco tessuto civile e culturale .
Consapevole del valore dell’iniziativa, convinto che appuntamenti come questi possono concorrere efficacemente a rafforzare la coesione e la collaborazione tra tutti i protagonisti del nostro territorio, ti chiedo ancora perdono per la mia assenza, e spero di poterti salutare presto nel tuo ufficio di presidente.
Un abbraccio caloroso e un convinto augurio di buon lavoro.
Un saluto carissimo a tutti i tuoi ospiti.
Ugo Sposetti