Riceviamo e pubblichiamo
- Buongiorno,
Non entro nel merito della vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’assessore Rotelli perché potrei solo esprimere la mia incredulità dovuta alla conoscenza della persona.
Vorrei solo chiedere se in casi come questi sia necessario lo “spettacolo”.
Perché andarlo a prendere in ufficio per portarlo a casa con tutti voi giornalisti di fuori a fotografare e filmare?
Chi vi ha avvertiti?
Io sono uno di quelli favorevoli alla “gogna”, uno di quelli che certi editorialisti intellettuali bollano come “forcaioli”.
Però penso che la “gogna” andrebbe comminata dai giudici come pena accessoria solo in caso di colpevolezza accertata.
Cosa si intende oggi con libertà di stampa?
Limitarsi a scrivere la notizia sarebbe stato “imbavagliare l’informazione”?
Comunque, se così dev’essere, aspetto in giornata il video con Prodi e Mastella…why not?
Cordiali saluti
Sempre vostro affezionato lettore.
Massimiliano Forieri
Ognuno ha la sua idea di libertà, di libertà di stampa e di "spettacolo". Ci mancherebbe...
E ognuno ha il diritto di spiegare agli altri il loro mestiere, anche se varrebbe la pena, almeno, di sapere di cosa si sta parlando. Ma c'è anche la possibilità di criticare chi ci critica. Almeno si spera.
I giornalisti fanno il mestiere scomodo di descrivere la realtà, ciò che accade. E anche questa volta hanno fatto il loro mestiere.
E lo fanno con gli strumenti che hanno a disposizione. Se è un giornale cartaceo con articoli e foto. Se si dirige un giornale multimediale con ipertesti, foto, video, audio. Se si dirige un telegionale con filmati.
Anche nel caso in questione non vediamo dove sia lo spettacolo. Trattasi di cronaca.
Certo si può scegliere di mettere la testa sotto la sabbia, di far finta che le cose non accadano. Ma non è questo il nostro mestiere. Il nostro mestiere descrivere la realtà senza falsarla. Tanto ci chiede la deontologia. Non ci chiede di avere un occhio di riguardo per chi ricopre cariche politiche.
Stranamente non vediamo lo stesso fervore, che lei mostra, quando sui giornali vengono pubblicate foto o filmati di persone che non ricoprono cariche importanti e che sono accusate di questo o quel reato. Strano. Molto strano.
La sua idea di media ci sembra a dir poco strana. Ma noi siamo dei dilettanti e quindi non possiamo capire fino in fondo la sua idea.
Lei pensa che i telegiornali dovrebbero evitare di mandare le immagini che possono dare fastidio a chi è più o meno potente. Ma questo non è accaduto anche quando si trattava di personaggi del calibro di un Craxi o di un Andreotti e così via. Anche loro erano semplicemente accusati. E allora?
E allora di cosa sta parlando? Non ce ne voglia, ma il suo mondo semplicemente non esiste.
E poi che dovremmo fare una catologazione. Poveri cristi: tutto è permesso. Amministratore comunale: solo articoli scritti e qualche foto gradevole. Ministro: solo articoli scritti e gradevoli comunque. Primo ministro: nessun articolo ma solo foto ritoccate. Ma non scherziamo.
Il riferimento poi a Prodi e Mastella è incomprensibile. E ridicolo. Non c'è nessuna immagine scabrosa che non sia stata data. Anche in questo caso: di cosa sta parlando?
Come si fa a filmare uno che è indagato? Ce lo spieghi. Voleva il filmato della notifica? Veramente incomprensibile. In questo caso si poteva solo scrivere e i giornalisti lo hanno fatto. E allora?
Ci spiace per lei, ma le lezioni di giornalismo le prendiamo solo dai maestri che ci aggradano. E son pochi.
Cordialmente
Carlo Galeotti