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Genovese con Capoccioni
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- Al settimo anno di vita, Viterbo con Amore rilancia.
Non più solo una campagna di solidarietà da ottobre a primavera, ma, parallelamente al “tradizionale” programma di interventi mirati alla realizzazione di progetti concreti, un impegno che si dipana lungo l’intero anno, con incontri e occasioni di riflessione, di studio e di approfondimento, per la crescita di una cultura diffusa della solidarietà.
E’ questa la nuova scommessa dell’associazione di volontariato. “Una evoluzione sollecitata dal primo Rapporto sul disagio sociale e le nuove povertà che abbiamo presentato nel maggio scorso e che, come ha evidenziato, per primo, il vescovo di Viterbo, monsignor Lorenzo Chiarinelli, indica una rotta precisa: occorre lavorare in modo ancora più incisivo per irrobustire la rete dei soggetti che operano nel sociale, dalle realtà associative alle istituzioni”, dice il presidente di Viterbo con Amore, Giuseppe Genovese, anticipando, insieme con la squadra del comitato direttivo, le linee guida del nuovo piano di attività.
La presentazione ufficiale è prevista per la fine di questo mese, naturalmente alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali e della Fondazione Carivit, Ente che condivide i valori della solidarietà e che vuole essere partecipe dei progetti proposti. Intanto, venerdì prossimo, 5 ottobre, si scaldano i motori a Canepina, dove -anche questa è ormai una bella tradizione- il Comune organizza l’incontro conviviale “Le Cantine della Solidarietà”, alle ore 20, negli spazi della Cantina di Santa Corona, con la preziosa collaborazione della Pro Loco e del Comitato Festeggiamenti di Santa Corona 2007-2008. “Una serata con i sapori dei Monti Cimini che ogni anno è vissuta come un gioioso momento di amicizia e che dunque sarà la migliore introduzione al programma di Viterbo con Amore”, osserva Genovese, evidenziando che i fondi raccolti in occasione della cena saranno i primi ad entrare nella “cassaforte della solidarietà 2007-2008”.
Partiamo dunque dalla campagna di solidarietà, che prenderà il via il 26 ottobre con la classica lotteria, per concludersi il 10 giugno, giorno dell’estrazione dei biglietti. Tema scelto: “il servizio”, il prendersi cura dell’altro. “Centrale -spiega la vicepresidente, Tiziana Michelini- è il problema della malattia nei suoi diversi aspetti, con particolare attenzione a quella oncologica. L’idea motrice e caratterizzante è quella di fondere le varie esperienze delle realtà del volontariato del territorio con quelle istituzionali e private, per convogliarle verso traguardi precisi”.
Quattro i progetti che hanno preso forma, grazie a un fecondo confronto con ben 16 associazioni di volontariato, e che si concorrerà a realizzare con il ricavato della lotteria e con il contributo di privati.
Tre di questi hanno, ciascuno, il nome di una donna: il primo, “Progetto Beatrice”, prevede l’acquisto di macchinari funzionali alla diagnosi e alla cura del tumore della mammella, da donare all’Ambulatorio Integrato di Senologia di Belcolle; il secondo, “Progetto Federica”, l’acquisto di apparecchiature adatte ad agevolare la deambulazione di soggetti diversamente abili (in particolare, di un sollevatore elettroidraulico da piscina che facilita il trasporto dagli spogliatoi fino a bordo vasca e, nello stesso tempo, l'entrata in acqua in modo sicuro) e di una rampa idraulica che permetta alle persone in difficoltà di sottoporsi regolarmente ai controlli specialistici e riabilitativi.
Nel caso del “Progetto Alice”, la Fattoria di Alice, esperienza nata dalla collaborazione tra la Cooperativa sociale Alice e l’Associazione Familiari e Sostenitori dei Sofferenti Psichici della Tuscia, sarà dotata di una piscina con copertura mobile.
Uno sguardo verso il Kenya, inoltre, con il “Progetto La luna nel pozzo”: l’obiettivo è la costruzione di un pozzo artesiano presso la casa di accoglienza dei ragazzi di strada di Murang’a, utile per l’approvvigionamento idrico dell’azienda agricola da loro gestita e per uso domestico.
Sono tanti gli appuntamenti fissati per favorire la conoscenza di questi progetti e per raccogliere i fondi: dal gospel di Natale a Vivilamusica, concorso musicale itinerante, che, anziché nel periodo invernale, si terrà in primavera, fino alla Città della solidarietà, evento che prende spunto dalla Città a colori.
Contemporaneamente, si svolgeranno conferenze tematiche, si svilupperanno le attività di studio e formative. Come i tre seminari -rivolti al volontariato, alla scuola e alla pubblica amministrazione- per una lettura approfondita della fotografia scattata dal Rapporto sulle fragilità ferite nella Tuscia. O come il “Progetto Scuola”, che sarà realizzato grazie alla proficua instaurata con la Consulta Studentesca di Viterbo e il CSA provinciale: un importante progetto sulla cittadinanza attiva, che interviene proprio laddove avviene la formazione delle nuove generazioni, allo scopo di diffondere l’attenzione e la sensibilità necessarie alla valorizzazione di nuovi comportamenti.
Una scommessa davvero impegnativa, questa di Viterbo con Amore, che accoglie il messaggio di Papa Benedetto XVI: “Se prevale la logica della condivisione e della solidarietà, è possibile correggere la rotta del mondo e orientarla verso uno sviluppo equo e sostenibile”.