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Petroselli dal Papa
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Riceviamo e pubblichiamo
- Come ogni anno, domani renderemo omaggio alla memoria di Luigi Petroselli, l’indimenticato e indimenticabile sindaco di Roma e, per noi, un viterbese eccellente che ha lasciato una preziosa eredità politica e morale con il suo impegno generoso per la democrazia e per il riscatto sociale dei nostri territori.
Ogni anno ricordiamo il suo impegno, le sue battaglie per la terra a Viterbo, la sua capacità di affrontare i grandi e gravi problemi del governo della Capitale con straordinaria intelligenza politica e con umanità.
In poche parole, il ricordo della sua spiccata capacità di essere vicino ai bisogni dei cittadini.
Quest’anno non c’è dubbio che per chi è impegnato nella costruzione del Partito Democratico l’anniversario assume un significato particolare.
Ciò con la consapevolezza che non si tratta di decidere da che parte sarebbe stato Petroselli oggi sarebbe un errore grave aprire una “disputa” su questo aspetto e non è questo il senso di queste riflessioni quanto piuttosto di riconoscere che il suo lascito politico e morale è un patrimonio che la sinistra impegnata in questa nuova avventura deve saper consegnare al Partito che verrà.
Mi riferisco principalmente alla vocazione di rappresentare l’interesse generale cercando di realizzare il massimo delle alleanze politiche e sociali con spirito di apertura e senso di responsabilità nei confronti del paese e delle istituzioni.
In fondo è questa, a mio avviso, la lezione più importante che ci consegna il percorso politico di Luigi Petroselli: un insegnamento riassunto nel suo ultimo, appassionato intervento al Comitato centrale del P.C.I., a difesa della larga coalizione politica e sociale impegnata a governare il Campidoglio.
Dopo sette giorni dal 26° anniversario della sua scomparsa, migliaia di cittadini accoglieranno l’invito di scegliere i delegati alle assemblee costituenti ed eleggeranno direttamente il segretario nazionale e quelli regionali del PD.
Noi vogliamo sperare e lavoreremo per questo che a partire da quella giornata la nostra esperienza potrà offrire un contributo decisivo alla vita del nuovo Partito portando i tratti migliori della sinistra democratica e di governo.
Tutto ciò nella convinzione che l’insegnamento di Petroselli sarà utile solo se quelle idee e quella impostazione sapranno vivere nel lavoro dei tanti che quotidianamente saranno impegnati ad offrire una risposta in termini di progresso civile e giustizia sociale alle speranze di rinnovamento del Paese.
Andrea Egidi
Segretario Federazione DS Viterbo
Domani, alle 11, la cerimonia al cimitero di San Lazzaro
Giuseppe Parroncini, capogruppo dell’Ulivo alla Pisana,
ricorda Luigi Petroselli a 26 anni dalla scomparsa:
“Fu un innovatore, la sua lezione è attualissima”
“Sono cambiate molte cose da quel terribile 7 ottobre del 1981, ma la lezione di Luigi Petroselli è attualissima. Perché egli fu uomo di rara sensibilità , dirigente di partito coraggioso e appassionato, che aveva una idea alta della politica, vissuta sino alla fine come servizio.
E da sindaco di Roma mostrò grande capacità di ascolto, seppe ridurre la distanza tra amministratori e amministrati, interloquendo quotidianamente con questi ultimi, attento a dare risposte ai problemi concreti e, nello stesso tempo, impegnato nella realizzazione del complesso ‘processo di unificazione della città intorno a nuovi valori’, con il coinvolgimento dei lavoratori, dei ceti medi, degli intellettuali”. Con queste parole, Giuseppe Parroncini, capogruppo dell’Ulivo alla Regione Lazio, ricorda Luigi Petroselli a 26 anni dalla scomparsa.
“Dobbiamo essere grati a Petroselli per l’eredità politica e morale che ci ha affidato, per il suo stile, che vive oggi anche nella esperienza di governo di Walter Veltroni”, dice Parroncini, che domani, domenica 7 ottobre, alle 11, parteciperà alla cerimonia al cimitero di San Lazzaro, per rendere omaggio all’indimenticabile sindaco di Roma. Sindaco che fu sempre orgoglioso delle proprie radici viterbesi, perché nella Tuscia, come amava ripetere, aveva imparato le cose fondamentali della sua esistenza.
“Petroselli fu un uomo con pensieri lunghi, un innovatore. Ebbe idee forti e lungimiranti. Si pensi al discorso che pronunciò nel ’79, dopo la sua elezione a sindaco. Indicò, tra i grandi processi di trasformazione necessari per fare di Roma una capitale moderna, ‘la riforma dello Stato e delle autonomie locali, la riforma della scuola e dell’Università in direzione della ricerca scientifica e dell’alta cultura, sono le sue parole, e di una cultura di massa per elevare la professionalità delle strutture pubbliche e private’.
Ed evidenziò l’esigenza di una linea di sviluppo economico programmato, di una programmazione regionale da realizzare con il concorso di risorse pubbliche e private. Era chiara, in lui, la visione di una regione che cresce tutta insieme, con una capitale da considerare come risorsa per l’intero Lazio. Una visione -sottolinea il capogruppo dell’Ulivo- di straordinaria attualità”.