- Quattro arresti, dieci perquisizioni, sei denunce, un latitante, oltre venti furti in villa tra Bagnaia e Viterbo.
Sono questa le cifre dell’operazione “Giano” dei carabinieri di Viterbo, che prende il nome proprio dal fatto che il presunto capo della banda sgominata, K. D., albanese di 41 anni, usava un doppio nome.
Assumeva, infatti, l’identità di un greco col nome Giannis Drakis.
K.D. è attualmente latitante ed è ricercato dai carabinieri.
Sono stati arrestati per furto, dai carabinieri della compagnia di Viterbo, guidati dal capitano Ciervo: L.F., 32enne cittadino italiano, residente a Vignanello e sua moglie C. S., 24enne cittadina moldava, che si trova ai domiciliari perché ha un bambino di due anni.
I manette anche A.S., 36enne cittadino albanese residente a Campagnano, per detenzione di sostanze stupefacenti (140 grammi di hascisc) agli arresti domiciliari, e un moldavo, prima fermato e poi arrestato perché trovato in possesso di refurtiva.
Sono state anche denunciate a piede libero sei persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ricettazione.
La banda sarebbe responsabile di una ventina di furti accertati tra Bagnaia e Viterbo.
I malviventi generalmente,
dopo aver individuato le abitazioni da derubare, quasi sempre ville isolate, studiavano le abitudini dei proprietari.
Di notte, dopo aver praticato un foro negli infissi in legno con un trapano artigianale, si introducevano nelle abitazioni, quando i proprietari riposavano.
A questo punto saccheggiavano tutto ciò che trovavano alla portata di mano: gioielli, denaro, cellulari. Comprese le chiavi di autovetture di lusso a bordo delle quali si allontanavano.
La refurtiva veniva in parte piazzata nella Capitale e in parte esportata in Albania.
Nel corso delle dieci perquisizioni di questa mattina è stata sequestrata diversa refurtiva tra cui: alcune decine di cellulari; una bomboletta di spray neutralizzante; coltelli di genere proibito;
lettore MP3, monitor, macchine fotografiche, telecamere digitali; monili in oro; 140 grammi tra hascisc.
Le indagini sono coordinate dal Pm Fabrizio Tucci. Il Gip è Gaetano Mautone.