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Fabio Scalzini
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- Perché la Costituente socialista nella Tuscia? A questa domanda hanno cercato di rispondere i rappresentanti di Sdi, Nuovo Psi e Socialisti Italiani intervenuti questa mattina alla conferenza stampa tenutasi a Viterbo all’indomani della conferenza programmatica di Roma che ha sancito la nascita del Partito Socialista.
Alessandro Battilocchio europarlamentare e vice segretario nazionale del Npsi e Gianfranco Schietroma deputato e membro della segreteria nazionale dello Sdi hanno sottolineato l’esigenza di un coraggioso processo di riaggregazione, di ricomposizione della diaspora e al tempo stesso di semplificazione del quadro politico, nel segno del forte legame col Partito Socialista Europeo.
I processi di globalizzazione, di finanziarizzazione dell’economia, di tutela dell’ambiente, lo sviluppo e l’equità sociale, la stabilità e la sicurezza del lavoro, impongono un pieno coinvolgimento e rafforzamento del livello istituzionale europeo.
Tutti affermano di essere consapevoli di questa esigenza, ma nel centrosinistra italiano i principali partiti attuano politiche divergenti rispetto al quadro politico europeo e alla forza più avanzata, innovativa e dinamica in esso presente: il Pse.
Di fronte alla domanda sulla nascita dell’ennesimo partitino i due parlamentari hanno evidenziato che il Partito Socialista non è un prodotto di plastica o un partito personale, ma nasce con solide radici per rafforzare il legame col Pse, riunendo non soltanto lo Sdi, il Nuovo Psi e i Socialisti Italiani ma, fin dalla fase costituente, un’importante componente riformista proveniente dai Ds, che contribuirà alla definizione dell’identità del partito con l’apporto del mondo democratico e liberale.
Un partito nuovo, aperto, laico, vicino al mondo del lavoro e anche dell’impresa, per un progresso attento alla valorizzazione del merito e alla giustizia sociale, per creare finalmente la mobilità sociale di cui ha bisogno il nostro paese.
Negli interventi degli esponenti locali Gugliotta, Ciorba e Scalzini si è ribadito che nella Tuscia, come in Italia, i socialisti non si rassegnano all’idea di essere l’unico paese europeo senza un forte partito socialista e quindi, orgogliosi della propria identità, affermano le proprie idee di politica partecipata, vicina alle esigenze dei cittadini e in grado di offrire risposte adeguate ai loro bisogni: a partire dai comuni e dall’amministrazione provinciale, priva del sostegno politico dei socialisti e alla quale necessita un tagliando di metà percorso per un deciso cambio di passo.
Nell’intervento di Sergio Ciorba si è sottolineata l’importanza per il Partito socialista del tema della laicità dello Stato e sul piano locale la questione di un progetto organico di sviluppo del centro storico di Viterbo.
Negli interventi di Eduardo Gugliotta e Fabio Scalzini si è posta la necessità di aprire il confronto su quale modello di sviluppo dare alla nostra terra: “Noi pensiamo al turismo e alla valorizzazione dei beni culturali e ambientali, ad un’agricoltura di qualità, ad infrastrutture ricettive, viarie e ferroviarie all’altezza.
Oggi, in un clima irritante di pensiero unico, dove ogni dissenso è marchiato di disfattismo e tradimento, sembra che l’unica occasione per cogliere questo sviluppo sia costituita dall’aeroporto e probabilmente è così.
Noi ribadiamo il nostro si alla sua realizzazione, ma l’aeroporto non sarà la panacea di tutti i mali ad esempio per l’inquinamento atmosferico e acustico che produce, perciò deve diventare il fulcro di un modello organico di sviluppo che veda coinvolta l’intera provincia nelle sue componenti culturali , imprenditoriali, sociali, politiche e amministrative”.
Questa terra paga una pesante servitù energetica e le notizie di questi giorni sulle emissioni di Co2 superiori nella nostra provincia di circa il 900% ai limiti previsti nel protocollo di Kyoto devono far riflettere, chiediamo subito un tavolo di tutte le forze del centrosinistra per affrontare questa priorità. Noi siamo per lo sviluppo delle energie alternative da incentivare con tutti gli strumenti economici e di pianificazione e programmazione che speriamo possano aumentare con le deleghe urbanistiche della Regione in materia di piani regolatori.
Delle tematiche ambientali è parte integrante il problema dei rifiuti: i socialisti sono contro l’apertura di nuove discariche e dobbiamo lavorare per la chiusura di quelle esistenti attraverso una mobilitazione forte e complessiva per la raccolta differenziata, il riciclaggio, il riuso, la riduzione della produzione di rifiuti. Una volta le discariche erano il centro di ogni malaffare, anche oggi crediamo che ci siano dietro grossi interessi privati.
I segretari regionali Giancarlo Licari, Roberto Meraviglia e Franco Belli nei loro interventi hanno sottolineato l’importanza del tema dell’identità e autonomia del pensiero socialista e rivolto l’invito ai giovani, ai cittadini disillusi rispetto alle capacità di ascolto e partecipazione della politica, ai compagni che non hanno condiviso la scelta del PD in nome del legame col PSE, a costruire insieme le idee, i contenuti e i programmi di un forte Partito Socialista.
Il primo appuntamento pubblico è fissato per venerdì 26 ottobre alle ore 17,30 a Viterbo con Alessandro Battilocchio, Cinzia Dato, Gianfranco Schietroma e Valdo Spini.