Riceviamo e pubblichiamo - Un gruppo di sognatori che sta facendo sognare Viterbo.
Dall'interesse dimostrato sabato sera al Domus La Quercia, non può essere che questa la chiave di pensiero.
Più di seicento persone hanno deciso di seguire l'interessante convegno e di trascorrere la serata cenando insieme al Comitato per l'aeroporto di Viterbo. Abbiamo incontrato persone che non conoscevamo e hanno comunque deciso di esserci, dimostrando che il nostro grande sforzo sta portando i suoi frutti e che dall'idea iniziale di uno scalo viterbese si è passati ad un fenomeno di massa, un sogno che presto diventerà realtà.
Sono convinto che l'Aeroporto di Viterbo ci sarà e, forte di questo, stiamo già lavorando per essere pronti alla scadenza; già da tempo incontriamo gli imprenditori che vogliono sposare il progetto, un tam tam che si sta allargando a macchia d'olio. Il naturale ritorno di tanto impegno dovrà, per forza, ricadere sul nostro territorio, non vorremmo mai che il vantaggio vada ad imprenditori sconosciuti, che venendo da fuori, si prendano i meriti di tanto lavoro.
La realizzazione dell'aeroporto sarà velocissima: la pista andrà estesa per altri 700 metri e in pochi mesi Viterbo potrebbe ospitare circa 5 milioni di passeggeri, a cui saremo in grado, come Tuscia, di offrire quanto di buono è presente nel nostro territorio. Il grande interesse della città ci sprona per il futuro, troveremo i luoghi adatti ad ospitare quanti hanno nel cuore questa occasione di sviluppo.
E mi rivolgo anche al grande numero di giovani che, speranzoso, ci sta già inviando il proprio curriculum: non andrà sprecata alcuna risorsa, anche se non saremo noi che decideremo i posti di lavoro. Per questo le richieste verranno sicuramente girate alle organizzazioni di categorie e alla società che dovrà gestire l'aeroporto.
L'aeroporto di Viterbo è un momento di speranza che porterà benefici a tutta la Tuscia. Quanti genitori sono preoccupati per il futuro dei propri figli: mi sono fermato a pensarlo anch'io, e spero di cuore che i miei bambini, crescendo, non siano costretti a cercarsi un mondo migliore all'estero.
Presto arriveranno buone notizie e il gruppo di sognatori di cui faccio parte sta già pensando ad un sogno più grande: siamo partiti dalla costituzione del Comitato per l'aeroporto, stiamo già pensando ad altri progetti, che abbiamo chiamato “Opere della Tuscia”.
Quindi, appena l'aeroporto sarà divenuto realtà istituzionale presenteremo il nuovo sogno: il porto turistico a Montalto di Castro o Tarquinia. E ancora una volta avremo sviluppato un progetto con il mondo produttivo, senza strumentalizzazioni politiche, anche perché, per principio, voglio che la politica rimanga fuori.
Tutto questo per dimostrare quanto sognare faccia bene al territorio, continuando a camminare a testa alta... sarà il ministro Bianchi, e qualche altro suo collega di Governo, che, se l'aeroporto a Viterbo non ci sarà, dovranno girare con un cappuccio in testa, per non farsi riconoscere.
Stefano Caporossi