Riceviamo e pubblichiamo - Siamo dunque arrivati agli sgoccioli.
Sulla combattuta vicenda del terzo scalo aeroportuale del Lazio, sembra ormai veramente esaurita ogni possibilità di rinvio e che la decisione definitiva, più volte data per imminente, sarà ufficializzata a breve, come ha asserito il Ministro Bianchi.
A contendersi la posta in gioco pare siano rimasti Viterbo e Frosinone, il nord e il sud del Lazio.
Ma intanto c’è chi, tra i due, pensa di avere in mano carte buone per vincere la partita, e sapendo di essere arrivato ormai all’ultima mano, decide di metterle sul tavolo, scoprendo quello che in altri casi precedenti si è rivelato essere un vero e proprio poker d’assi: Marrazzo, Veltroni, Di Palma e Francesco Scalia.
La mossa, che ha rivelato la natura e il peso delle forze in gioco, è stata fatta da Frosinone, o meglio dal presidente della provincia, Francesco Scalia, che con una lettera al sindaco di Roma, Veltroni, ha decantato i vantaggi che il frusinate potrebbe offrire a un aeroporto civile.
Il cerchio si chiude. Un po’ per caso agli occhi di chi non è tanto al dentro delle cose, un po’ meno per chi invece con alcune questioni ci si confronta quotidianamente.
Come il consigliere provinciale di Forza Italia, il senatore Giulio Marini, che qualche giorno fa ha pensato di mettere in allerta il presidente della provincia di Viterbo, Alessandro Mazzoli, sull’esistenza di una coalizione consolidata e collaudata tra Marrazzo, Veltroni, Di Palma, che opera da tempo a beneficio del sud del Lazio, dirottando spesso iniziative e progetti verso Frosinone, piuttosto che a favore di altre province laziali.
Il “particolare” era stato evidenziando da Marini con un’interrogazione, dove si portava all’attenzione del presidente Mazzoli la sorte toccata al progetto di filiera per la produzione di biocarburanti.
L’idea approvata all’unanimità dal consiglio provinciale di Viterbo, era stata poi realizzata da Marrazzo, Veltroni e Di Palma a Frosinone.
Ora la lettera con cui Scalia chiede a Veltroni di appoggiare Frosinone nell’accogliere il terzo scalo civile del Lazio, una scelta a carattere nazionale ed europeo che spetta al ministro Bianchi, non può che confermare il legame esistente tra il “poker d’assi” che si è portato a casa la filiera per i biocarburanti.
C’è da scoprire, ora, se la lobby veltroniana sia superiore al ministro Fioroni e a Sposetti.
Poco tempo ancora e l’ubicazione del terzo scalo aeroportuale del Lazio ci fornirà interessanti delucidazioni in merito.
Forza Italia