Riceviamo e pubblichiamo -E’ necessario dare voce al progetto ANAS del 2001, sostenuto dai Comuni della Maremma tosco-laziale, che prevedeva il potenziamento e la messa in sicurezza della strada statale Aurelia n° 1, è questa la riflessione del gruppo Consiliare de “La Margherita” di Tarquinia alla vigilia della costituzione del P.D.
Dopo la sospensione della concessione alla SAT per la realizzazione della restante tratta di autostrada tra Rossignano e Civitavecchia, da parte del governo D’Alema 1998, il successivo governo Amato e ANAS il 5 dicembre 2000 firmarono con la Regione Lazio e Regione Toscana, l’accordo per l’ammodernamento dell’Aurelia: trasformare cioè l’intera Aurelia in una strada a 4 corsie, più corsie di emergenza, ed eliminare tutti i punti pericolosi esistenti.
A tal fine furono stanziati con la finanziaria 2001, risorse per 600 miliardi di vecchie lire, l’ANAS elaborò in pochi mesi un buon progetto, sostenuto da tutte le associazioni ambientaliste ottenendo dalla Commissione Ministeriale della VIA, l’approvazione quasi integrale.
Il successivo governo Berlusconi, ad opera del Ministro Lunardi accantona il progetto ANAS e ripresenta il progetto della vecchia autostrada tirrenica, con un tracciato identico a quello già bocciato dal ministro Ruffolo nel 1990.
La stessa Regione Toscana, anziché difendere quanto sostenuto nell’accordo sottoscritto durante il governo Amato, sulla sensatezza di mettere in sicurezza l’Aurelia, improvvisamente disse ai suoi cittadini che l’idea del governo in carica, di una autostrada maremmana era un’ottima pensata, solo che andava fatta accanto all’Aurelia, lungo la costa, e non sulle colline di Scansano e Pitigliano, come proposto dal Ministro Lunardi.
Il gruppo Consiliare de “La Margherita” di Tarquinia, tramite il proprio capogruppo dr. Giuseppe Rabuffi reclama, da subito, per l’adeguamento a 4 corsie dei due tratti di Aurelia ancora a 2 corsie, i più pericolosi in assoluto di Toscana e Lazio: circa 13 km. in Comune di Capalbio e altri 9 km. fra Tarquinia e Civitavecchia, con alcuni incroci a raso ai quali ovviare con altrettanti scavalcamenti e sottopassi, che tengano conto del dovuto asservimento alle varie attività ricettive ed aziende produttive dislocate nel percorso tirrenico.
Cantieri utili a breve, di importo modesto, che sottrarrebbero ad un pericolo incombente il traffico locale che rappresenta ben il 75% del totale, evitando altri possibili morti e feriti.
L’Aurelia nel tratto Grosseto-Civitavecchia è una delle strade più pericolose d’Italia con una media di incidenti doppia di quella nazionale.
La messa in sicurezza dell’Aurelia e della viabilità interna, è un intervento sostenibile e compatibile con l’economia del territorio, non causa alcun scempio all’ambiente e consente alla maremma tosco-laziale di essere considerata una meta ambita e non un’area di attraversamento veloce.
Cosapevoli, che l’attuazione dell’autostrada costiera voluta dalla Regione Toscana, che quella interna proposta dall’ex Ministro Lunardi richiederanno almeno dieci anni per l’attuazione, sempre che si trovino i fondi, il gruppo Consiliare de “La Margherita di Tarquinia, pur non esprimendo a priori avversità o assenso inconsulti, ritiene improcrastinabile la necessità di avviare procedure e cantierizzazioni di opere rivolte alla messa in sicurezza di quell’imbuto insidioso dei 9 km. di Aurelia a due corsie fra Tarquinia e Civitavecchia, inserito dall’ANAS nell’aggiudicazione della Romea 2, oltre ai 13 km. compresi nel Comune di Capalbio.
Al fine di raggiungere l’obbiettivo di cui sopra, sarà necessario in tempi rapidi convocare un Consiglio Comunale aperto per la trattazione dell’argomento specifico, invitando a partecipare il Ministro delle Infrastrutture Di Pietro, il Presidente Anas dr. Ciucci, il Prefetto di Viterbo, la Provincia di Viterbo, i Sindaci dei territori interessati, la Regione Lazio, le forze dell’ordine Polizia, Carabinieri e Finanza ai massimi livelli, presidente del Comitato Aurelia Sicura Subito, il Presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia dr. Fabio Ciani.
Il Capogruppo della Margherita
di Tarquinia
Giuseppe Rabuffi