- Domenica 6 aprile, a Corchiano, in una giornata dal clima non proprio primaverile (temperatura a tratti rigida e vento teso) ma per fortuna risparmiata dalla pioggia, si è disputata, organizzata dalla ASD Cicli Montanini.it, la seconda edizione della “Randonnèe dei tre laghi” che ha visto al via un numero di corridori pressoché doppio rispetto alla passata edizione (83 contro 43).
La manifestazione ha preso il via a partire dalle ore 8.30 dal negozio Cicli Montanini di Corchiano e alle 9.00, con mezz’ora d’anticipo rispetto all’orario limite fissato dal regolamento ACP delle randonnèe, tutti i corridori avevano iniziato ad affrontare i 209 km, con 2850 metri di dislivello totale, che li avrebbero portati a toccare le sponde dei tre laghi vulcanici dell’alto Lazio (nell’ordine Bolsena, Vico e Bracciano).
Tra i partenti erano presenti diversi reduci della Paris Brest Paris dello scorso anno e alcuni organizzatori di randonnèe tra cui Tony Lonero e Luca Bonechi. Anche quest’anno, purtroppo, non si sono viste rappresentanti del gentil sesso, a cui era stato riservato un trattamento di favore con esenzione dal pagamento della quota di partecipazione.
Le prime asperità della corsa iniziano poco dopo la partenza con la salita che da Vignanello porta al Monte Cimino. In poco più di 20 km (un decimo della corsa) si supera un quarto del dislivello totale. La successiva discesa verso Bagnaia (col tratto finale in pavè) e poi fino all’innesto con la via Teverina consente ai corridori di recuperare le energie profuse nel tratto in salita.
Una gradita sorpresa è rappresentata dalla presenza delle forze dell’ordine (vigili urbani e Carabinieri) in corrispondenza dei principali incroci.
Al termine della salita che dalla via Teverina porta sulla statale Umbro-Casentinese passando per Fastello è posto un controllo a sorpresa in cui i corridori, oltre a timbrare il carnet di viaggio, hanno la possibilità di dissetarsi e di rifornirsi con alcuni snacks offerti dall’organizzazione.
Il primo controllo ufficiale è posizionato nella piazza del comune di Bolsena dove l’amministrazione locale, grazie alla disponibilità e all’interessamento dell’assessore Maria Grazia Giorgetti, ha allestito, come l’anno scorso, una tavola imbandita con pizza, ciambelloni, frutta, bevande e caffè.
Si riparte lungo la via Cassia alla volta di Montefiascone dove, nonostante tutto il percorso sia stato frecciato, ad alcuni corridori sfuggono i cartelli indicatori per Marta con conseguente piccolo supplemento di chilometraggio.
Molto spettacolare il passaggio lungo le mura medioevali di Tuscania con vista, dal basso, di Santa Maria Maggiore e San Pietro, due gioielli dell’architettura romanica.
I successivi 20 km, fino al nuovo innesto sulla via Cassia a Vetralla, sono tutto un susseguirsi di mangia e bevi con un fastidioso vento di tre quarti ed un fondo stradale a dir poco indecente.
Purtroppo il fondo stradale rappresenterà l’unica nota dolente di tutta la corsa con lunghi settori decisamente in pessime condizioni di manutenzione non solo in corrispondenza delle stradine più periferiche ma anche nei tratti a maggiore intensità di traffico.
Il secondo punto di controllo/ristoro è posto presso il bar Rio Vicano che i corridori raggiungono al 147° km dopo aver costeggiato il bordo meridionale del lago di Vico.
Dopo aver attraversato il centro storico di Ronciglione e la periferia di Sutri, con passaggio lungo l’anfiteatro romano e la necropoli rupestre etrusca, i corridori affrontano l’ultima vera asperità della giornata, la salita di Monte Rocca Roman
a che porta al culmine del cratere vulcanico in cui è accolto il lago di Bracciano.
La veloce e divertente discesa verso le sponde del lago non consente distrazioni e così, purtroppo, si perdono gli spettacolari scenari che il lago, visto dall’alto, offre.
A Trevignano si trova, in corrispondenza del bar “I castagni” il terzo ed ultimo controllo ufficiale della randonnèe.
Gli ultimi 40 km saranno tutto un susseguirsi di mangia e bevi con l’attraversamento della cittadina medioevale di Nepi ed il passaggio alla periferia di Civita Castellana (nota per le industrie di ceramica).
I più veloci rientreranno a Corchiano alle 15.30 in un tempo di pochissimi minuti superiore al tempo minino previsto per questo tipo di manifestazioni (corrispondente ad una velocità media di 33 km/h).
Cinque ore e mezzo più tardi, alle 21.00 con il buio giungerà al traguardo Massimo Ghilardi in impeccabile assetto da “randonneur d’altri tempi” con abbigliamento d’epoca, giubbino catarifrangente e bici perfettamente attrezzata per affrontare ogni avversità climatica ed ambientale (parafanghi, portapacchi, impianto di illuminazione anteriore e posteriore…).
Per tutti è pronto un ristoro a base di insalata di riso, insalata di pasta, torte rustiche, pizza, dolci offerti dalla Nuova Dolciaria Corchiano il tutto innaffiato dal buon vino offerto dalla Az.AG. Casal Bevagna e la gradita possibilità di usufruire delle docce calde della palestra Body & Mind annessa al negozio Cicli Montanini.
I brevettati saranno alla fine 78 in rappresentanza di 5 regioni italiane (Lazio, Umbria, Toscana, Campania e Liguria).
Presente anche uno “straniero” che ha conferito un tocco di internazionalità alla manifestazione: il sanmarinese Marco Casali.
Auguri, infine, al toscano Claudio Bianchi che ha festeggiato in sella il suo 57° compleanno.
Appuntamento a tutti il 31 maggio prossimo alle 10.00 per il via alla “1° randonnèe della Tuscia e d’Etruria - Sulle tracce dei briganti” di 600 km organizzata in collaborazione con gli amici della Bulletta Bike di Castelnuovo Berardenga (SI) valida come prova di qualificazione per la 1001 miglia del prossimo 17 agosto.