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Giovanni Arena
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- Ristoranti e locali da tutto esaurito a Viterbo.
Un venerdì da chiusura campagna elettorale dove candidati hanno fatto l’ultimo saluto, l’ultimo invito al voto, magari comodamente seduti a tavola.
Ma c’è chi è andato sul classico. Una sala congressi e arringa finale. Come Giovanni Arena che ieri sera alle 19 ha incontrato “i suoi” al Pianeta Benessere.
Più di trecento persone ad ascoltarlo. Sul palco anche Giulio Marini. Che da candidato sindaco all’occorrenza non disdegna di fare anche la valletta, quando Arena, ritrovando il suo ruolo di professore spiega a scanso d’equivoci come si vota alle nazionali e alle comunali.
E Marini diligentemente indica come fare.
Mentre quando si arriva alla preferenza da esprimere per il consigliere, l’assessore uscente lo chiede alla platea. “Chi dovete scrivere?”. La risposta non era troppo difficile e infatti nessuno sbaglia: Arena.
Nel suo discorso, ripercorre le tappe dell’ultima amministrazione, il lavoro fatto e i momenti bui, come quando gli è stata tolta la delega da assessore, per i contrasti dentro la maggioranza.
Per non essersi piegato, dice. Azzurro fino in fondo.
"Perché a differenza d’altri sostiene non ho mai cambiato. Sono rimasto fedele a Forza Italia, anche in momenti difficili come questo. Perché non ho mai tradito il voto dei miei elettori”.
Poi tocca a un lanciatissimo Marini che esordisce con una battuta. “Poi vi vendiamo anche le pentole”. Quindi il brindisi finale. La parola passa agli elettori.