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La libreria liquida tutto e chiude
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Riceviamo e pubblichiamo - Caro direttore,
leggo sulle pagine del tuo giornale della chiusura della Libreria Quatrini.
Mi sento colpito e ferito da questa notizia.
Dopo la mia Libreria chiusa 20 anni fa, si chiude il cerchio della storia.
Sandro Quatrini l’aveva creata e già dai primi tempi era all’avanguardia a livello nazionale.
Gli editori guardavano la capacità di Sandro con attenzione e stimavano le sue capacità imprenditoriali e culturali.
Un pezzo di storia viterbese chiude.
Il “corso” che dovrebbe essere il centro della vita della nostra città, ucciso da politiche estemporanee avventate, perde uno dei suoi gioielli: anche la cultura abbandona il centro storico.
Cosa dobbiamo aspettarci ora? L’invasione di negozi made in China che stanno invadendo il centro storico?
In questo momento mi dispiace di ricoprire un ruolo all’interno di un sindacato di categoria, perché questo ruolo mi impone un equilibrio nei confronti degli altri colleghi commercianti, mi verrebbe di urlare basta! A questa rapina delle nostre tradizioni.
La libreria Qutrini non è un semplice esercizio commerciale, ma è il segno della cultura e della tradizione viterbese che vive nel centro storico.
A titolo personale, da vecchio libraio costretto ad abbandonare il suo mestriere, da amico di Sandro Quatrini, da uomo che sta facendo della cultura uno dei suoi cavalli di battaglia, vorrei fare un appello a tutti i candidati sindaco di assumersi la responsabilità di prendere iniziative affinché questo pezzo di storia cittadina non lasci il centro storico.
Se veramente la libreria chiuderà i battenti saremo veramente tutti più povere.
Grazie per l’ospitalità.
Pietro Bevilacqua