Riceviamo e pubblichiamo - Egregio Mezzetti,
lei travisa completamente le mie dichiarazioni, ma non sono affatto meravigliato, l’eristica è figlia da sempre di certe ideologie e con questo non voglio assolutamente intendere o riferirmi al partito che lei rappresenta, che diversamente rispetto.
Penso di amare la nostra Costituzione molto più di quanto lei possa immaginare, e per questo la invito a non demonizzarmi, soprattutto se questo le serve solo per giustificare un minimo comune denominatore con il PD.
In effetti è evidente che non potendo trovarlo sui programmi, lei contro l’aeroporto, il PD a favore, utilizzi una data come quella del 25 aprile per giustificare un suo appoggio al PD.
Soprattutto fuori luogo per una elezione amministrativa dove in realtà il confronto è soprattutto sui programmi.
Lei rappresenta il voto di persone e famiglie che forse più di altri in questo momento sentono il peso di una crisi, di una congiuntura sfavorevole, che realmente soffrono e vivono un disagio ed a queste persone mi rivolgo, augurando che l’aeroporto sia fonte di occupazione e dunque di serenità per le loro famiglie.
Ricordo perfettamente che in quella data vi è stato un incontro tra diverse forze politiche, i cattolici, i comunisti, i socialisti ed i liberali ed a tutte queste forze politiche dal profondo rivolgo tutta la mia gratitudine, ma se è così bravo nel trovare un comune denominatore nell’alleanza con il PD, quando per tutta la campagna elettorale ne è stato fiero avversario, perché non riuscire a trovare anche nell’evento del 25 aprile un significato che superi definitivamente le divisioni!
Pertanto potrebbe essere questo il comune denominatore con il quale lei potrebbe giustificare il suo sostegno al PD e se cosi fosse, mi creda, non avrei niente da obiettare.
Perché mi vuole additare all’opinione pubblica come un nemico della Costituzione Repubblicana, quando io diversamente da quanto lei possa immaginare, amo questo paese, forse solo perché esprimo idee condivisibili, o solo perché ritengo di avere una testa che uso liberamente e per questo pericoloso e dunque da evitare.
Le ricordo che Viterbo è una città fortemente intrisa di valori cristiani che si riconoscono in una cultura del perdono e non dell’odio!
Per questo motivo mi auguro che tale data non sia più considerata come la vittoria di una parte dell’Italia, su un’altra parte del paese, perché ripeto e sottolineo, che quei tragici giorni devono essere ricordati nel rispetto di tutte quelle persone che sono morte, pertanto sarebbe opportuno ricordare allo stesso modo vinti e vincitori, perché solo così si finirebbe di ricordare dei nemici, ma dei fratelli!
Roberto De Santis
Idv-ecologisti