Riceviamo e pubblichiamo - Le ex terme Inps, uno scandalo da risanare al più presto. Questa la ricetta del candidato a sindaco Ugo Sposetti: “Discussione con la Regione in sette giorni per recuperare l’immobile, poi l’ottavo si decide”. “Dalla struttura dice - possiamo ricavare più di 100 camere, con annesse le attività di cura del corpo e benessere. Pensate a quanti posti di lavoro si potrebbero creare per i viterbesi”. E’ quanto dichiarato questo pomeriggio, a margine del sopralluogo alle ex terme Inps, alla presenza del presidente della Regione, Piero Marrazzo.
Alcuni dati che restituiscono la rilevanza del comparto termale per l’economia. “L’incidenza del Prodotto interno lordo termale sul Pil turistico è intorno al 10%. Ne deriva commenta Sposetti - che il turismo termale italiano, con i suoi 16.350 occupati, rappresenta un’essenziale componente dell’offerta turistica italiana, in grado di esercitare la sua concorrenziale forza di attrazione anche al di fuori dei confini nazionali. In base a recenti rilevazioni effettuate dall’Istat, gli arrivi di turisti italiani e stranieri nelle località termali ammontano a più di tre milioni”.
“L’opera di rilancio di Viterbo è il discorso di Sposetti - deve coinvolgere innanzitutto la struttura delle ex terme Inps, che rappresenta una fortuna finora sepolta sotto anni di incapacità amministrativa. Lo stato di avanzato degrado e di incuria in cui versa questo complesso non richiede particolari commenti. E’ il simbolo dell’incuria in cui la nostra bella città è stata abbandonata in questi anni. Un degrado che chiama in causa chi ha amministrato il Comune”.
“L’enorme divario di tempo fra la programmazione dell’intervento di riqualificazione e la sua realizzazione prosegue - dimostra pienamente questa incapacità. Quella delle terme è una risorsa centrale per una città in attesa di essere guidata verso la modernità. Il nostro è un invito al realismo e alla presa di coscienza di una situazione che non richiede solo annunci ma anche una forte scossa politica, capace di rimuovere tutti gli impedimenti e le disfunzioni presenti”.
“L’obiettivo aggiunge Sposetti - è rilevante. Comporta una svolta sostanziale nel modo di concepire la riqualificazione della nostra città. Un aspetto, quest’ultimo, che non può essere considerato come uno dei tanti punti programmatici ma una vera e propria priorità. Dobbiamo restituire alla città le sue terme in un’ottica per cui il turismo non va più affidato a progetti occasionali, bensì inserito in una programmazione frutto di una logica di sistema”.
“Le terme afferma il candidato a sindaco - sono una realtà polifunzionale. L’azienda termale in Italia vive una congiuntura paradossale: i centri tradizionali perdono clienti e competitività, per le carenze infrastrutturali e l’incapacità di promuoversi e integrare l’offerta sanitaria con quella relativa al benessere. Un settore che corrisponde a circa il cinque per cento dell’intero movimento turistico nazionale e che quindi per Viterbo può rappresentare una molla di attrattività ineguagliabile. Ma occorre, nella nostra città, affrontare con coraggio e modernità questa grande evoluzione, supportare la valorizzazione delle strutture presenti e del loro contesto ambientale, rilanciando non solo gli stabilimenti termali ma anche l’indotto territoriale”.
“In virtù del riposizionamento strategico che sta interessando la gran parte delle strutture termali italiane, orientandosi al mercato e, di conseguenza, venendo incontro con un’offerta adeguata alla crescente domanda di servizi legati al benessere psico-fisico dice il turismo termale italiano si rivolge ora a target di clientela di differenti età, tanto da imporsi come offerta allargata che si rivolge all’intera famiglia”.
“Quello che occorre a Viterbo dichiara, quindi, Sposetti - è la programmazione di iniziative tese a rinnovare gli impianti in relazione agli aspetti sanitari e al benessere psicofisico, per una qualificazione dell’offerta turistica capace di rivolgersi a target differenziati”.
“Un obiettivo alla portata della città, se istituzioni e operatori sapranno collaborare creando valore aggiunto. Il settore termale conclude - è una realtà dalle notevoli potenzialità e dalla profonda capacità di attivare risorse, produrre ricchezza e posti di lavoro. Ma per una Viterbo città d’arte e di termalismo serve uno scatto in avanti del sistema locale, al fine di costruire un modello di azienda-rete tra tutti i soggetti pubblici e privati. Un’azione complessa che avrà tanti protagonisti, ma che necessita soprattutto di una fortissima e coerente volontà politica, consapevole dell’attesa che si è creata e delle disponibilità da spendere per far crescere questa città”.
Comitato Ugo Sposetti sindaco