Riceviamo e pubblichiamo - Che strano modo di fare politica: creo un’aspettativa (aeroporto), dico che si farà in breve tempo (occupazione e sviluppo), lancio un allarme (forse non si farà più), affermo che l’unica strada per realizzarla è votare un candidato a me vicino. È facile sfruttare i timori e le paure della gente per prendere consensi.
Caro presidente Marrazzo i viterbesi non sono disposti ad accettare il suo, poco apprezzato, grido d’allarme: “Le elezioni sono state vinte del Pdl e dalla Lega che hanno idee chiare sulla mobilità aerea di Malpensa.
Una mobilità che potrebbe danneggiare lo scalo viterbese. Perché se è vero che molti voli potrebbero essere dirottati su Malpensa e non su Fiumicino, Viterbo vedrebbe l'aeroporto diventare una bella chimera”.
Forse al presidente Marrazzo è sfuggito il fatto evidente che una parte della sinistra viterbese, alla quale lo stesso chiede appoggio, ha già decretato il proprio veto sulla questione aeroporto.
Gli è sfuggito anche che l’assegnazione dello scalo a Viterbo, era già decisa molto prima, e a prescindere, della delocalizzazione dei voli da Malpenza a Fiumicino. Pertanto ogni decisone, del Governo, sul tema Malpensa rimane ininfluente rispetto alle esigenze che hanno decretato a Viterbo l’assegnazione dello scalo.
Quel che conta, al di là delle parole, sono i fatti: la scorsa settimana il Consiglio di Stato accogliendo le motivazioni dell’Ente Nazionale Aviazione Civile , ha confermato la riduzione del 30% dei voli su Ciampino. “Riguardo al sistema aeroportuale del Lazio - ha affermato
Il Presidente dell’Enac Vito Riggio - diventa sempre più importante avviare al più presto la fase operativa per il potenziamento dell'Aeroporto di Viterbo, individuato come il sedime più idoneo per diventare il terzo scalo della Regione, in modo da avviare la delocalizzazione dei voli e contribuire allo sviluppo del settore aereo della Regione e del Paese".
Una vittoria per l’Enac ma soprattutto per Viterbo che nel giro di tre anni avrà il suo scalo operativo. Si tenga presente che oggi a Ciampino atterrano 5.401.475 passeggeri, con una percentuale di crescita del 7% annuo.
Il che significa che da domani tra le riduzioni operate dall’Enac e gli incrementi annuali di traffico che non potranno fare più scalo sull’aeroporto romano, si avrà una perdita secca di circa due milioni di passeggeri destinati alla Capitale.
Quindi realizzare lo scalo Viterbese in tempi brevi diventa non solo una priorità ma una vera e propria necessità a prescindere dalle sorti di Malpensa e dagli inopportuni interventi di chi pensa di vincere una tornata elettorale facendo leva su i timori della gente.
Giovanni Bartoletti