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Fosca Mauri Tasciotti
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- Non lascia la politica, ma non sale sul carro del vincitore.
Conferenza stampa di Fosca Mauri Tasciotti per ribadire che lei da oggi con l’Udc non c’entra e nel confermare l’indiscrezione di Tusciaweb annuncia che con lei stanno riconsegnando la tessera del partito, 401 iscritti in tutta la provincia. Tutti stanchi della convivenza con Rodolfo Gigli.
A darle sostegno stamani, suoi amici fuoriusciti, tra cui l’ex segretario comunale Marcoaldi. Se ne va la vecchia guardia del partito. “E’ dal 1995 ricorda la Tasciotti che portiamo avanti i nostri valori”. Ripercorre quasi quindici anni dall’allora Ccd, fin quando non è arrivato Gigli. Che con i suoi ha lentamente guadagnato posizioni nell’Udc.
Fino agli episodi che hanno portato alla rottura. “Per il rinnovo del comitato comunale spiega è stato scelto Santucci, una persona arrivata all’ultimo minuto. Poi, visto che un accordo con il Pdl non era possibile, a Viterbo siamo andati da soli, ma il candidato sindaco dovevo essere io. Ma è stato deciso per Gigli.
Una persona non gradita, dimostrato dal fatto che ha ottenuto meno voti rispetto alla lista”.
Poi la goccia che ha fatto traboccare il vaso, l’imposizione di non dare indicazioni di voto al ballottaggio. “Mi è arrivata una comunicazione spiega che io reputo un diktat. Credo che nella libertà di ciascuno, il nostro compito sia di dare indicazioni. E io invito i miei amici di Viterbo a sostenere Giulio Marini”.
Fosca Tasciotti è attenta. Modera le parole. Quello che non dice direttamente lei, ci pensa Marcoaldi a sottolinearlo. “Gigli è una persona ingombrante spiega che si contorna di yes man, non c’è dialettica.
L’ultimo grosso scontro c’è stato per la candidatura a sindaco. Undici su quindici del comitato volevano la Tasciotti. Ma è toccato a lui.
E’ uno sconfitto. Ha preso poche preferenze, così come Gabbianelli.
L’Udc non c’è più. Oggi ha tre consiglieri comunali. Siamo rimasti com’eravamo prima del suo arrivo. Grazie del regalo”.
Non solo. “In campagna elettorale raccoglievamo voti per Fosca continua poi arrivava qualcuno dei suoi uomini e diceva di non votare per lei, ma per altri”.
Un rapporto in crisi da tempo. Con una rottura arrivata fuori tempo massimo. Il che fa venire il dubbio che nel caso in cui la Tasciotti ce l’avesse fatta a entrare in consiglio comunale, oggi sarebbe ancora un’iscritta Udc.
“No sostiene sarebbe stato lo stesso. Io non mi nascondo dietro un dito, ho avuto duecento voti in meno.
Forse in parte a una cattiva informazione, ma anche per le difficoltà nel proporre un candidato sindaco non gradito alla maggioranza del nostro partito. Ricordo che nel 1995, quando andammo divisi dal resto del centro destra, Ascenzi superò l’11%. Gigli si è fermato al 7.7%, contro il 9.1% ottenuto dalla lista”.
Fuori dall’Udc, ma dalla politica, Fosca Tasciotti ha un solo rammarico: “Il Pdl ricorda non ha eletto nessun rappresentate femminile in consiglio e il Pd due. Eravamo in otto. Spero che qualche consigliera riesca a subentrare”.