Riceviamo e pubblichiamo - Caro direttore,
consentimi di ringraziare il carissimo Oreste Massolo per aver voluto, da par suo, ricordare Paolo Braccini, il “Comandante Verdi” della lotta partigiana, in occasione del 63° anniversario della Liberazione.
Braccini, come ha scritto Oreste, era un mio compaesano.
Nel corso degli anni ho avuto il privilegio di conoscere alcuni suoi congiunti e, soprattutto, la figlia Gianna, destinataria di una struggente lettera scritta poche ore prima di essere fucilato dai nazifascisti nel poligono di tiro del Martinetto a Torino.
Come Oreste, anche io, il 25 aprile, ho scritto un lungo servizio per l’Ansa su Braccini, nel quale, tra l’altro, annunciavo la costituzione di un comitato che promuovesse l’intitolazione della facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia proprio al “Comandante Verdi”.
Un’intitolazione che, oltre a rendere omaggio ad una delle figure più prestigiose della Resistenza, costituirebbe un riconoscimento alla sua intensa attività scientifica nella facoltà di veterinaria dell’Università di Torino.
E’, questo, un obiettivo che perseguo senza successo da anni. Ritengo però che se il costituendo comitato fosse presieduto da un uomo del prestigio e dell’autorevolezza di Massolo l’iniziativa andrebbe sicuramente in porto.
Lancio quindi attraverso Tusciaweb un appello ad Oreste affinché si sobbarchi anche questa incombenza.
Per metterlo, per così dire, con le “spalle al muro”, nei prossimi giorni coinvolgerò nell’iniziativa anche i familiari di Braccini con i quali sono in contatto, in primo luogo il nipote Claudio Del Bello, figlio di una sorella di Paolo, docente universitario alla “Sapienza” di Roma.
Grazie
Beniamino Mechelli