Riceviamo e pubblichiamo - Dopo la “trascendente esaltazione”, più che legittima, per il pronunciamento del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi che ha assegnato a Viterbo il terzo scalo aereo del Lazio, il Comitato ritorna immediatamente con i piedi per terra.
Ora comincia il lavoro duro.
Ai bene informati, e non solo a quelli, è nota la ritrosia di Ryanair nel voler lasciare lo scalo di Ciampino.
In tal senso, infatti, le ultime vicende in tema di ricorsi al Tar e pronunciamenti del Consiglio di Stato ne costituiscono una conferma.
D’altra parte, le interviste rilasciate alla trasmissione Report, dal responsabile commerciale della nota compagnia di Dublino, non lasciano adito a dubbi.
Ora, è del tutto evidente che, il “decollo” dello scalo aereo viterbese potrà avvenire, nell’immediato futuro, solo con una considerevole riduzione del numero di voli, ad oggi, gestiti da Ciampino.
Se questa considerazione è vera quando si ha a che fare con un “monopolista” dei voli low cost, non lo è più quando altri competitors sono pronti a cogliere le opportunità che altri vorrebbero si cogliere, ma il più tardi possibile.
In altre parole, sarà la forza del libero mercato e della concorrenza, a spingere Ryanair ad accelerare, e il prima possibile, l’adeguamento delle proprie rotte per raggiungere Roma, il cui scalo di arrivo sarà Viterbo e non Ciampino.
Certo è che il legislatore potrà solo facilitare l’avvio di questo processo con opportuni decreti et similia.
Diversamente, nel caso in cui Mr. O’Leary tentennasse più del dovuto nell’adeguarsi, altri saprebbero, e molto velocemente, approfittarne.
Libero mercato e concorrenza saranno quindi i nuovi attivissimi collaboratori del Comitato, ultimi nella copiosa lista dei nostri iscritti, ma non per questo meno preziosi.
Guido Scapigliati - Comitato aeroporto ed opere della Tuscia