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- I carabinieri del Comando Tutela Ambiente e del Comando Provinciale di Viterbo, coordinati dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo Alberto sequestrato nella zona industriale di Civita Castellana, località Prataroni, più di cento scarichi industriali che consentono il flusso dei reflui industriali nella rete fognaria che conduce al depuratore gestito dal Consorzio Prataroni.
L’operazione, denominata “Carraccio del Brunnaro”, è per contrastare l'attività illecita di alcune aziende che hanno continuato a sversare i reflui industriali prodotti nel depuratore consortile, ormai privo di autorizzazione e non più funzionante, all'indomani della decadenza dell'autorizzazione provinciale.
A causa del mancato funzionamento del depuratore, le acque sporche prodotte dalle attività industriali finivano nel limitrofo Fosso Carraccio del Brunnaro cui il depuratore è collegato, senza subire alcun trattamento chimico-fisico. Inoltre, i fanghi e i rifiuti di diversa natura raccolti nella vasca di accumulo, hanno tracimato nel citato corso d’acqua, affluente del fiume Treia.
La misura cautelare, finalizzata quindi a bloccare lo scarico di acque reflue industriali nel depuratore inattivo da parte delle aziende consorziate, non pregiudica le imprese che hanno provveduto legittimamente allo smaltimento dei propri rifiuti liquidi attraverso altri sistemi.
Le indagini, condotte dal Reparto Operativo - Sezione Operativa Centrale del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, hanno preso le mosse dalla denuncia presentata dal Presidente del Consorzio Prataroni, che gestisce l'impianto di depurazione, attraverso la quale sono state spiegate le ragioni del mancato rinnovo dell'autorizzazione provinciale (inottemperanza di alcune prescrizioni in essa contenute: come la costruzione di una vasca di prima pioggia ritenuta indispensabile).
Gli accertamenti eseguiti hanno evidenziato come gli scarichi degli insediamenti produttivi hanno continuato a confluirvi nonostante i successivi divieti contenuti nell'ordinanza comunale emessa dal sindaco di Civita Castellana in data 17.03.2008 e nel provvedimento emesso dalla Provincia di Viterbo in data 28.03.2008.
L’operazione, interrompendo gli scarichi illeciti, è finalizzata a scongiurare i possibili gravissimi danni all’ambiente ed alla salute pubblica connessi al persistente smaltimento dei reflui industriali nelle acque del fosso Carraccio del Brunnaro.
Nel corso dell’operazione, cui hanno partecipato oltre 50 militari, è stata acquisita copiosa documentazione, attualmente al vaglio degli inquirenti, ritenuta utile per il prosieguo delle attività di indagine.