- Consiglio affollato e partecipato, quello svoltosi presso la sala consigliare dell’Università Agraria di Tarquinia, tema la riconversione a carbone della centrale di TVN, iniziato alle ore 21:00 ha visto il suo epilogo solo alle ore 2:00, ma con uno sforzo di sintesi politica mirabile e con un documento approvato unanimemente da tutte le forze politiche rappresentate in consiglio.
Molti gli interventi del pubblico, numerosa la rappresentanza del mondo agricolo, rari i momenti di tensioni, il consiglio si è svolto con tranquillità eccezion fatta per qualche politico presente tra il pubblico che ha animato i commenti nelle sale prossime all’aula in cui si svolgeva l’adunanza.
Deliberato, quello approvato, complesso, ma volto alla concretezza, come nello stile dell’Università Agraria di Tarquinia, controlli preventivi e fotografia dello stato attuale dei seimila ettari di patrimonio gestiti dall’Università Agraria, il tutto sotto la supervisione di un pool di esperti e professori universitari che possano dare valenza scientifica e valore probatorio ai dati raccolti, oltre a ribadire la linea consolidata dall’ente nei confronti della riconversione a carbone.
Novità importante la possibilità di intraprendere azioni legali, atte a tutelare il patrimonio dell’ente ed alla possibilità di ottenere il risarcimento del danno fin qui provocato da anni di servitù energetica gravosa.
Misure giudicate fondamentali per premunire questo territorio nei confronti di una possibile aggressione e che segnano la sfera istituzionale incentrata a percorrere ogni linea e strategia volta alla tutela ed alla difesa sia del mondo agricolo in generale che del patrimonio dell’ente nello specifico.
Un esempio quello dell’Università Agraria, un modello che la stessa ripropone agli altri enti, invitando gli stessi a seguirla sul campo della concretezza e dell’efficacia, un ambito senza facili ed inutile proclami.
"Nessuna strumentalizzazione politica - commenta il presidente Antonelli lo sforzo è mantenere l’unitarietà delle parti politiche e sociali, chi tenta di usare la vicenda carbone per separare e contrapporre Università Agraria di Tarquinia e Comune di Tarquinia si metta l’anima in pace, gli enti cammineranno paralleli nell’interesse della città, fratture come quelle auspicate e già proposte in passato hanno portato solo danni al territorio.
Il mondo agricolo, l’Università Agraria il Comune e la popolazione sono lati dello stesso quadrato chi vuole dividere per interessi politici se ne prenderà la responsabilità.
Non vorrei che alcuni politici in disgrazia seppur autorevoli vogliano spostare l’attenzione da vicende ben più gravi come firme distratte su documenti non letti del recente passato, o più semplicemente distogliendo l’attenzione da costituendi governi speriamo sensibili alle vicende che ci vedono impegnati. Ora più che mai servono fatti e non proclami e l’Agraria su questo può andare a testa alta".