Riceviamo e pubblichiamo - La svolta epocale che ha visto il trasferimento di buona parte dei voli Alitalia (rectius Alifrance!) da Malpensa a Roma, contribuirà a dare un’accelerazione radicale alla corsa per la realizzazione dello scalo aeroportuale viterbese.
Nello scalo lombardo sono centottantuno i voli tagliati. Ne restano altri 170, di cui solo 50 di Alitalia, ovvero in tutto 127 in meno al giorno.
Delle 86 destinazioni del 2007 sono rimaste solo 51 e dei 17 voli intercontinentali giornalieri rimangono solo New York, San Paolo e Tokyo, tutto il resto ora parte da Fiumicino.
A questo punto realizzare lo scalo viterbese diventa, ancor più, una priorità imprescindibile se noi si vuol rinunciare ad un indotto di qualche milione di passeggeri destinati al Lazio.
A Ciampino, infatti, l’incremento dei nuovi voli è bloccato da mesi e gli stessi non possono essere dirottati su Fiumicino che soffre, ora a maggior ragione, di gravi carenze infrastrutturali nelle ore di punta.
Quindi l’unica valvola di sfogo è il realizzando aeroporto viterbese.
La politica può essere opinabile, l’economia no: tra tre anni voleremo.
Giovanni Bartoletti
Lista civica Viterbo vola