- Pomeriggio da grande evento.
Lo sport è così, prima o poi i nodi vengono al pettine, nel senso migliore della parola, per l’aspetto esclusivamente agonistico e competitivamente sano.
Con questa partita di ritorno in casa III Millennio si conclude la seconda fase che determinerà la griglia degli ottavi di finale. Ladispoli Città dei Papi Viterbo centra l’obiettivo, che Jacovacci e Grechi si erano dati, di conseguire il posto 1 nella griglia per la fase successiva.
Una bella partita, di livello e patos.
Pallone Mancini 34, stracolmo, pressurizzato al punto, anche troppo, tanta era la pressione in campo, da pressurizzarne due a ventilatori spenti. Tensione e attesa.
Le ragazze le riconosci tutte e sono lì, a formazioni complete, pronte al primo fischio e già te le immagini a spingere a mille. Così è, senza indugi, con ritmo e continuità e la prima cosa che ti viene in mente è di non assistere a cali di concentrazione. E non ce ne sono, si va punto su punto. Sono lì, scambi lunghi e combattuti, ma c’è testa da entrambe le parti e i punti scorrono lenti e combattuti. Carica agonistica e adrenalina sono le protagonistiche della serata.
Pure troppa per il Ladispoli Città dei Papi Viterbo che in battuta lancia un po’ troppo lungo, ma ci sta, son segnali che si vuole il risultato, anche se le romane passano in testa i primi 10 punti con 3 di vantaggio. La strada è tracciata, si va avanti così, con testa e tecnica, palla su palla, un punto per volta senza strafare. La risalita non si fa attendere, affiancamento e allungo sul finale con spunti interessanti in attacco ed una costante buona ricezione. 19 a 25 e si va al 2°set.
Le etrusche ci sono, mantengono la concentrazione, nonostante qualche errore di troppo ma non grave e chiudono vincenti anche il 2° set con un 22 a 25. Nel 3° set un III Millennio molto reattivo ed efficace in battuta mette in difficoltà la ricezione delle ospiti che vanno sotto di 6 lunghezze. Non solo, difendono bene e ricostruiscono con precisione il gioco creando molte difficoltà alle avversarie che dovranno rincorrere con affanno un 3 a 0 che non arriverà. 2 a 1, preludio di un 4° set al fulmicotone.
E’ una danza di mani, di braccia e gambe, un concerto di stridi su quel campo che fischia neanche fosse una voliera. I punti salgono piano, combattuti e lenti. Le ragazze premono da entrambe le parti e sembra di vedere la rete arcuarsi verso il campo avversario tanta è la voglia di vincere da entrambe le parti. I punti si trasformano in yards e la vittoria in mèta. Mentalmente è una mischia titanica, se non fosse per la grazie e la bellezza di queste ragazze che con tanta armonia sanno esprime gioco e movimento. Ma il sudore è autentico, l’adrenalina la stessa, la voglia di vincere pure e non molla nessuno, di neanche, appunto, “mezza yard”.
Che bello, dentro e fuori dal campo. Corpi protesi in avanti, con le vene del collo gonfie da parte del pubblico, che incita ed urla per le proprie beniamine. In campo è spinta, si preme, c’è pressione, tecnica e testa. Il Ladispoli Città dei Papi Viterbo, non ha mente che per raggiungere la “mèta” e non concede più nulla.
Fermato il III Millennio a 17 punti e chiusa la partita con un bel 3 a 1. Ora pausa di riordino e rimodulazione obbiettivi. Il sodalizio fra il Ladispoli e il Città dei Papi Viterbo conclude un bel semestre di lavoro con ottimi frutti e con continuità programmatica.