Riceviamo e pubblichiamo - Sorprende, e non poco, la sortita dell’aspirante sindaco Sposetti sulle società partecipate dal Comune di Viterbo.
Vorrebbe porvi rimedio affidando ad una società di consulenza esterna (magari non di Viterbo) l’analisi dei conti delle due società per poi decidere.
Il primo passo sarebbe dunque quello di spendere denaro pubblico laddove, invece, professionalità all’interno del Comune sono in grado, così come hanno sempre fatto, di analizzare i bilanci societari e consigliare gli interventi necessari.
Sorprende ancora quando afferma che le delibere 732 e 733 del novembre 2007 sono solo servite per soddisfare le “ richieste straordinarie” delle società, mostrando di dimenticare che le due società danno lavoro ad oltre 200 persone e che queste persone contribuiscono al mantenimento di oltre 200 famiglie Viterbesi.
Mostra poi totale “ non conoscenza” dei bilanci comunali quando afferma, magari coadiuvato da Fabbrini e da Mancinelli, che il commissario avrebbe sistemato le partite contabili relative alle operazioni di cui alle citate delibere.
L’ex tesoriere del Pci dovrebbe sapere che movimenti contabili e finanziari effettuati nel novembre 2007 non possono essere “sistemati” (come lui afferma) nell’aprile 2008.
Non può aspirare alla carica di sindaco colui che fa finta di dimenticare che i bilanci del Comune sono stati sempre entro i limiti del patto di stabilità e che la tassazione (comunale) a carico dei viterbesi è tra le più basse d’Italia.
Se questo è un modo per dire che una volta eletto sarà “costretto” ad aumentare Ici, Tarsu e compagnia bella, non si può nascondere che i Viterbesi avranno un motivo in più per non votare un “nipotino” di Stalin.
Prima di parlare, comunque, faccia sempre una telefonata alla “Consorte”.
Massimo Fattorini e Maurizio Federici
Capigruppo FI e An nell’amministrazione comunale uscente