Riceviamo e pubblichiamo
- A proposito dell'incidente di ieri ad un passaggio a livello della linea Met.ro. Roma-Viterbo.
Mio padre morì quattordici anni fa in un incidente analogo a quello che ora occupa le pagine di cronaca locale.
Quello di mio padre e quello di ieri rappresentano solo due casi delle decine che si sono susseguiti in questi quattordici anni senza che il Co.tra.l. prima, e la Met.Ro. poi, abbiano fatto nulla per mettere in decente sicurezza la linea Viterbo-Civita Castellana-Roma.
Passaggi a livello senza barriere sono purtroppo una realtà nel terzo mondo, non possono esserlo in Europa, dove possiamo farci vanto di aver collegato con un tunnel ferroviario Parigi e Londra.
L’assenza delle barre è comunque solo l’apice di un iceberg di insicurezza che investe quella linea e di cui solo il numero impressionante di incidenti ne è testimone attendibile.
Negli ultimi quattordici anni su quella linea ferroviaria hanno perso la vita più persone di quanti militari italiani l’abbiano persa nella guerra in Iraq.
Eppure non è stato fatto nulla, l’azienda proprietaria della linea, probabilmente, continua a pensare che sia più conveniente affrontare cause in tribunale che intervenire per la sicurezza dei cittadini che sono costretti ad attraversarla, di quelli che sono costretti ad utilizzarla per spostarsi ed infine di coloro che su quella linea lavorano.
L’aeroporto di Viterbo è una grandissima sfida per tutto il sistema di trasporti della zona nord del Lazio, mi auguro almeno che l’aeroporto insieme a questo ennesimo tragico incidente possano smuovere seri investimenti per la messa in sicurezza di quella linea.
Stefano Fiaschi