Riceviamo e pubblichiamo - L’invito di Bengasi Battisti ai candidati a sindaco alle prossime elezioni comunali a Viterbo ad esprimersi su quanto sta avvenendo all’interno della Talete e, più in generale, sul futuro della gestione delle risorse idriche, mi pare una sollecitazione importante che tocca uno dei temi cruciali per il futuro del nostro territorio, con il quale dovrà misurarsi anche la prossima amministrazione comunale del capoluogo.
Per quanto mi riguarda, non solo condivido il principio che “l’acqua non è una merce, ma un diritto dell’uomo”, ma tengo a precisare che il mio schieramento politico, la Sinistra l’Arcobaleno, è l’unico tra quelli in lizza nella competizione elettorale di domenica prossima, che nel proprio programma prevede la ripubblicizzazione delle risorse idriche, a partire dai contenuti della legge di iniziativa popolare per la quale anche in questa provincia sono state raccolte migliaia di firme.
A differenza del Popolo della Libertà, ma anche del Partito Democratico ( basti pensare alle dichiarazioni di questi giorni dell’ex Ministro Lanzillotta che già preannuncia la predisposizione di un disegno di legge nella direzione della privatizzazione dei servizi pubblici locali, a partire dall’acqua), la Sinistra l’Arcobaleno considera semplicemente l’acqua un bene comune e un diritto di tutti, da rendere indisponibile al mercato.
Non è un caso che molti di coloro che, anche nel viterbese, stanno lavorando alla costruzione di questa esperienza unitaria della sinistra, siano le stesse persone che negli anni passati hanno animato comitati e forum contro il tentativo di privatizzazione delle risorse idriche. Non mi pare che gli altri schieramenti politici e gli altri candidati a sindaco possano dire altrettanto.
Per queste ragioni non posso che condividere il grido di allarme lanciato da Battisti e, prima di lui, dal Forum dell’acqua pubblica di Viterbo, rispetto alla gestione attuale di Talete.
Il grande risultato della acqua pubblica, ottenuto attraverso una straordinaria mobilitazione di comunità locali, forze sociali e politiche, rischia di essere vanificato da una gestione della Talete, fondata su inaccettabili colpi di mano da parte del suo delegittimato Consiglio di amministrazione e su operazioni di finanziarizzazione ( come quella prospettata dal cosiddetto “finanziamento ponte”) che, se attuate, affideranno alle banche la gestione “reale” della risorsa idrica. Con buona pace per gli interessi e le aspettative dei cittadini e delle comunità locali.
Io credo che scelte così rilevanti per il futuro dell’acqua pubblica non possano essere assunte senza la ripresa di un dibattito pubblico e trasparente, capace di coinvolgere le comunità, le rappresentanze istituzionali locali e i comitati dei cittadini (che devono essere messi costantemente nella condizione di partecipare e di esercitare una funzione di controllo).
Non può essere il consiglio di amministrazione, né la consulta d’ambito, né altri organismi tecnici a decidere su una partita così importante.
Nel ringraziare il Sindaco di Corchiano per la sua preziosa sollecitazione, voglio rassicuralo: se sarò eletto sindaco, o comunque consigliere, insieme a tutta la Sinistra l’Arcobaleno, mi farò promotore di iniziative nella direzione della salvaguardia dell’acqua come bene comune, a partire dalla necessità di impedire la “privatizzazione strisciante” della Talete.
Enrico Mezzetti
candidato sindaco per la Sinistra l’Arcobaleno