Riceviamo e pubblichiamo - 5 problemi viterbesi che il nuovo sindaco DEVE risolvere
1) Rinumerare i piani di Belcolle. Vabbè, adesso l'hanno chiamato S.Rosa, ma nessuno che si sia posto il problema.
E io invece me lo pongo, perché proprio l'altra settimana ho perso due ore solo per spiegare a mia zia (75 anni) che è davvero possibile partire dal piano terra con l'ascensore e dopo un po' arrivare al piano zero, pur salendo verso l'alto.
A un certo punto mi ha guardato come se le avessi detto che l'ospedale è virtuale come in Matrix. Abbasta. Si deve partire da zero e si deve procedere in ordine rigorosamente matematico. Di segni negativi ne ho a sufficienza sul mio conto corrente, grazie.
2) La coda a Tuscania la domenica mattina.
Io mi sarei stufato di alzarmi ogni domenica mattina d'estate bello arzillo per fiondarmi al mare e invece dovermi sorbire ogni volta un'ora e mezzo di coda a Tuscania.
Che poi la disgrazia non sarebbe neanche quella di fare a passo d'uomo circa 4 chilometri.
La vera disgrazia è arrivare a passo d'uomo e col finestrino aperto davanti alla norcineria di Nello, con la porchetta in bella vista. E a quel punto chi ci arriva più, al mare. S'apparecchia coi tavolini requisiti ai ternani e mentre si riempiono i panini s'imbastisce al volo un simposio sulla striscia di Gaza.
Tanto per dare una parvenza di rispettabilità, mica per altro. Bisogna quindi bypassare. Fate una sopraelevata, una complanare, un raccordo, una bretella, che ne so. Al limite andrebbe bene pure un ponte levatoio, toh.
3) Climatizzare il Bgnaccio.
Sì, ok l'aeroporto. Sì, ok la zona termale. Ma avete una pallida idea di quanto faccia caldo al Bagnaccio il 12 luglio alle due e mezzo del pomeriggio? Una volta ho visto addirittura Satana che chiedeva un po' d'acqua ai camperisti stanziali che orbitano da quelle parti.
E poi ci sono quelle poverine delle commesse dei negozi che cercano di mettere su un po' di colore per trovar marito, e nell'intento quasi schiattano per un colpo di calore.
E mica va bene, sa? Ergo, urge costruzione di cupola in plexiglass tipo serra-per-microclima-amazzonico con climatizzatori che sparano a manetta folate di aria ghiacciata.
Ah, e già che ci siete schiaffateci pure un chioschetto per la grattachecca, non ci starebbe malaccio.
4) Update dei cinema.
Ammettiamolo, i cinema a Viterbo fanno schifo.
Teloni ingialliti, poltrone divelte e fila talmente serrate che a confronto i facchini sotto la macchina di S.Rosa stanno più larghi.
E non parliamo della tecnologia. Spielberg potrà pure fare i film i Dolby Surround 7:1, ma qualcuno a Viterbo potrebbe mai accorgersi della differenza rispetto a Metropolis di Fritz Lang, che è del 1927?
E poi la pubblicità prima dei film, che orrore. L'altra settimana in una sala ho visto (giuro!) un fermo fotogramma di un famoso Hotel sammartinese (di cui non farò il nome) con sotto parcheggiata una Fiat Ritmo Targa Oro.
In quanto a vecchiume, credo che batta persino lo spot del pennello Cinghiale ("devo dipingere una parete grande, ci vuole un etc.etc.")
5) La Viterbese ai viterbesi.
Parliamoci chiaro: la Viterbese non se la fila nessuno. Lo stadio è sempre vuoto, e di conseguenza con i miseri incassi non si riesce a fare una squadra decente. La soluzione?
Due possibilità: o Maometto va alla montagna, o portiamo la montagna da Maometto.
Ad esempio, perché non far giocare la squadra a piazza della Rocca davanti al bar Grandori il sabato sera? Avete visto quanta gente c'è?
In alternativa, se proprio si vuole usare il nuovo stadio (pare brutto lasciarlo vuoto, con tutto quello che abbiamo speso), programmiamo tre o quattro giri di campo con la mini macchina di S. Rosa (con fermate in corrispondenza delle panchine e delle porte) a ogni incontro casalingo: con tutti i genitori e i parenti non dovremmo faticare a raggiungere ogni volta le 10.000 unità senza colpo ferire.
Gianni Pastore