- È calato il sipario sulla 42a edizione del Vinitaly e per la Tuscia il bilancio è senza dubbio positivo. Si temevano, infatti, le ripercussioni negative sia dalla crisi congiunturale sia dai clamori suscitati dalle indagini giudiziarie sul vino adulterato, e invece sono aumentate le presenze con oltre 150mila operatori, soprattutto esteri e sono fioccati gli ordini.
Alla Fiera di Verona quest’anno le imprese viterbesi si sono presentate per la prima volta in un’unica area denominata Tuscia Viterbese, organizzata dalla Camera di Commercio di Viterbo e dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Viterbo, all’interno del padiglione del Lazio allestito in modo efficace dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio, Arsial e Unioncamere Lazio.
Una scelta rivelatasi vincente, come hanno ribadito le stesse imprese, supportate anche dalle degustazioni con abbinamenti dei loro vini con formaggi, salumi e dolci, contribuendo a elevare l’attenzione da parte dei visitatori.
“Dobbiamo sostenere e promuovere la vocazione del nostro territorio alla produzione del vino ha dichiarato soddisfatto Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo , coltivando una tradizione che si tramanda fin dai tempi degli Etruschi.
Visitando gli stand a Verona ho colto con piacere la presenza di produttori dalla lunga esperienza accanto a giovani che con determinazione e creatività si stanno affermando nel segno della continuità e dell’eccellenza”.
Queste le 19 imprese partecipanti: Antica Cantina Leonardi, Cantine Le Lase-Le Querce Antiche, Cantina Sociale di Montefiascone, Cantina Stefanoni, Azienda agricola Caprigliano, Azienda Vinicola Falesco, Azienda agricola Fattoria Madonna delle Macchie, Isabella Mottura-Tenuta di Tregoniano, Azienda agricola Occhipinti, Paolo e Noemia D’Amico, Azienda agricola Puri Charlotte, Sergio Mottura, Tenuta la Pazzaglia di Randolfo Verdecchia, Tenuta Ronci, Tenuta S. Isidoro, Trappolini di Roberto e Paolo Trappolini, Azienda agricola Trebotti, Azienda agricola Chiarini Wulf, Viticoltori dei Colli Cimini.
Tra questi soddisfazione è stata espressa da Roberto Trappolini, titolare dell’omonima azienda e presidente della Strada del Vino della Teverina: “Consolidamento e crescita dei clienti: sono questi i nostri punti di forza confermati anche a questa edizione del Vinitaly.
Il nostro prodotto è sempre più apprezzato soprattutto dagli operatori esteri: oltre all’Europa, c’è grande interesse da parte dei paesi dell’Est europeo e del Sud est asiatico”.
Chi guarda con curiosità al mercato internazionale è Ulderico Amadio titolare dell’Azienda Caprigliano di Corchiano: “Abbiamo avuto contatti positivi con ristoratori, rappresentanti e agenti di commercio italiani, ma grazie all’incontro con numerosi buyer stranieri cominceremo a lavorare con altri Paesi, un salto importante per la nostra azienda”.
Sergio Mottura, un piemontese trapiantato nella Teverina, da 43 anni produttore di vino, da tempo guarda ai mercati oltre confine: “Provengo da un viaggio promozionale di quindici giorni in Canada e Stati Uniti, ma è in occasioni come il Vinitaly che si raccoglie quanto si è seminato nei mesi precedenti, perché gli agenti vengono tutti qui dove possono incontrare in un unico luogo e in poco tempo tutti i loro fornitori”.
Da un veterano a una neofita. Chiara Ceccareli è una delle quattro sorelle che qualche anno fa hanno dato vita a Le Lase di Vasanello: “Abbiamo avviato la produzione solo da qualche anno e nonostante sia stata la nostra prima esperienza al Vinitaly sono già arrivati i primi contatti, che spero abbiano un seguito”.
Commenti positivi anche dai giovani fratelli Berardo, Ludovico e Clarissa Botti, dell’Azienda Tre Botti di Castiglione in Teverina: “Quest’anno abbiamo avuto un affluenza di visitatori più selezionata. Tuttavia scontiamo ancora il ritardo strutturale della Tuscia negli investimenti promozionali, ma siamo sulla strada buona”.
“È andata sicuramente meglio dello scorso anno sostiene Thomas Wulf di Villa Chiarini Wulf di Vetralla perché esponevamo in un’area mista e non venivamo subito identificati come produttori della Tuscia.
Buoni anche i contatti con operatori esteri, soprattutto del nord Europa, che poi rappresenta il nostro principale mercato. Purtroppo i nostri vini stentano ad affermarsi nel Lazio e nella provincia di Viterbo perché a partire dagli agenti di commercio non si ha coraggio di proporre prodotti nuovi”.
Infine una segnalazione per l’Azienda Occhipinti di Gradoli, che al Vinitaly ha presentato la gustosa gelatina all’aleatico da abbinare con formaggi piccanti e pecorino stagionato.