Riceviamo e pubblichiamo - Giulio Marini lancia un patto sociale da stipulare tra la futura amministrazione comunale e le forze economiche per la crescita e lo sviluppo della città.
E’ stata questa la proposta che il candidato sindaco del Popolo della Libertà, sostenuto anche dalla lista Ego sum leo e da Viterbo vola, ha avanzato alle associazioni di categoria incontrate nel pomeriggio di lunedì: Ascom, Federlazio, Associazione Industriali, Confagricoltura.
C’è ancora molto da fare per la città di Viterbo. E lo si deve fare insieme al territorio, alle forze economiche, imprenditoriali e sociali che esso è in grado di esprimere. Ma lo si deve fare anche rapidamente perché sono ormai troppe le opere incompiute che hanno sacrificato la provincia di Viterbo all’isolamento e al ristagno economico.
Tra due anni c’è quel primo volo dall’aeroporto di Viterbo a portare in alto le aspirazioni della Tuscia. E le associazioni di categoria, gli imprenditori, i commercianti, le forze economiche tutte, quell’appuntamento non vogliono assolutamente perderlo.
A preoccupare gli imprenditori viterbesi, infatti, sembra sia proprio quella tentazione della politica a procrastinare nel tempo la realizzazione di opere fondamentali, perdendo così importanti occasioni economiche di sviluppo e profitto.
Il candidato sindaco Giulio Marini ha condiviso pienamente le richieste, le osservazioni e le proposte degli imprenditori e dei commercianti viterbesi.
La necessità di rilanciare il centro storico, attrezzandolo di parcheggi e strutture idonee a ripopolarlo di residenti e visitatori. Le potenzialità del termalismo. Il rilancio della zona industriale del Poggino. E a cascata, da queste, tante altre problematiche più specifiche.
Argomenti che rimbalzano sulla bocca di tutti, soprattutto durante questa campagna elettorale, senza peraltro scoprire nulla di nuovo. Perché di cosa ha bisogno la città di Viterbo è evidente a chiunque la viva giornalmente. A fare la differenza sarà come tutto ciò verrà fatto. Marini ha fatto la sua proposta.
Ha avanzato un patto sociale da stringere con le realtà economiche e imprenditoriali viterbesi.
Ha immaginato un modello di città, un sistema integrato, una visione di insieme, all’interno del quale è possibile dare alle problematiche e alle istanze delle singole realtà un nome comune: la necessità di creare opportunità di sviluppo concreto, intorno al quale intraprendere anche interventi di miglioramento delle situazioni esistenti.
Perché Viterbo non è solo il centro storico. Non è solo il Poggino. Non è solo il complesso dell’ex terme Inps da rilanciare. Non è solo l’aeroporto. Viterbo è tutto questo messo insieme. Tante realtà diverse da ricomporre in una sola e per la quale disegnare interventi e iniziative comuni ed efficaci secondo una programmazione precisa e organica.
Comitato Giulio Marini sindaco