Riceviamo e pubblichiamo - «Il ruolo del terzo settore è cresciuto molto a Viterbo negli ultimi anni, sia sotto il profilo quantitativo sia sotto quello qualitativo, ovvero della capacità di incidere nelle rispettive aree di attività.
Nella nostra città risultano registrate 36 associazioni di volontariato, una rete da valorizzare con una programmazione attenta e continuativa». Il candidato a sindaco, Ugo Sposetti, illustra la centralità del terzo settore nel suo programma di governo di palazzo dei Priori.
«Le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, le cooperative sociali, le fondazioni e altri soggetti che si muovono senza finalità di lucro dice Sposetti - sono aumentati numericamente in maniera impressionante. Soggetti che presidiano in modo non marginale alcuni settori importanti dello spazio pubblico, dal welfare alla cultura, dall’ambiente all’istruzione, dalla tutela dei consumatori alla protezione civile».
Il terzo settore si presenta oggi come un pianeta variegato in cui il volontariato gioca sicuramente un ruolo importante, ma dove viene anche prodotto sviluppo economico. Un comparto che conta in Italia un milione di lavoratori, prevalentemente giovani l’80% ha meno di 40 anni in gran parte donne pari al 70% - con un inserimento di soggetti disabili pari al 10%, più altri 5 milioni di volontari e un’incidenza sul Pil del 3%.
Un settore caratterizzato da una sempre maggiore professionalità, basata su una stretta collaborazione tra enti erogatori (enti pubblici, aziende, fondazioni d’impresa e bancarie).
«Occorre spiega il candidato sindaco - promuovere le condizioni politiche e culturali per nuovi approcci alla concertazione a livello locale, anche per rendere più efficiente la spesa comunale per i servizi sociali, che in percentuale crescente viene gestita attraverso cooperative e associazioni di volontariato.
Al contempo, è necessario introdurre sistemi di accreditamento delle strutture e dei soggetti sociali che erogano servizi, allo scopo di migliorare e certificare la qualità delle prestazioni».
Uno dei problemi più sentiti nel Lazio e a livello locale è quello degli anziani soli. Alle 232.000 famiglie (l’11%) che segnalano questa problematica si affiancano le 183.000 con anziani parzialmente o non totalmente autosufficienti all’interno.
Un fenomeno legato all’aumento del numero di ultra65enni, che a Viterbo rappresentano circa il 20% della popolazione totale, che nel 2006 era pari a 60.200 unità (un quinto degli abitanti dell’intera provincia). Paragonata con gli altri Comuni della regione Lazio con più di 50mila abitanti, Viterbo ha la percentuale più alta di popolazione anziana.
Numerosi sono poi i casi di famiglie con soggetti affetti da demenze. Nella sola città di Viterbo se ne contano 800. “Al riguardo sostiene il candidato il Comune dovrebbe qualificare maggiormente il proprio impegno a favore delle strutture socio-riabilitative presenti sulla città, ma insufficienti a rispondere alle esigenze di queste famiglie”
«Ne consegue afferma Sposetti - la necessità di creare una rete assistenziale, con particolare riguardo ai servizi domiciliari agli anziani e alle persone malati».
Tra le questioni sociali aperte a Viterbo spicca poi il disagio abitativo. Da recenti indagini del ministero dell’Interno risulta infatti che, per provvedimenti di sfratto emessi e per sfratti eseguiti, Viterbo è l’unica provincia del Lazio ad aver conosciuto un incremento dei casi, più che raddoppiati nel 2005 rispetto al 2004 (+ 117%). Aumentano poi gli italiani in situazioni di bisogno che a Viterbo si rivolgono al centro di ascolto diocesano, promosso dalla Caritas e affidato a un’associazione di volontariato: nel 2005 erano 224, saliti a 232 nel 2006.
La maggioranza dei cittadini che si rivolgono alla Caritas resta comunque straniera, per un totale di 553 immigrati nel 2006.
Il terzo settore, una risorsa da valorizzare, soprattutto come punto di riferimento contro le varie forme di disagio sociale. «Sono indispensabili e urgenti prosegue Sposetti - investimenti in politiche pubbliche inclusive che si avvalgano dell’apporto di qualità, di personalizzazione degli interventi, di produzione di relazioni, propri del terzo settore.
La politica locale necessita di luoghi di riflessione culturale che la precedano e in cui si affrontino i problemi più gravi senza l’affanno e la superficialità con cui ci si muove quando non si guarda alla vita reale secondo il principio di solidarietà».
“Il Comune conclude - deve accompagnare lo sviluppo della città, cedendo spazi di sovranità a chi riesce a rispondere in maniera in maniera più efficace ai bisogni della società. Deve premiare coloro che, in maniera più efficace, lavorano per la realizzazione del bene comune.
Le associazioni di volontariato svolgono attività fondamentali e compito dell’ente locale è far emergere questa ricchezza di esperienza”.
Comitato Ugo Sposetti sindaco