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Antonio Filippi
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Riceviamo e pubblichiamo -
Al direttore generale ASL di Viterbo
Giuseppe Aloisio
Al direttore sanitario Sandro Compagnoni
Nella mia lunga attività sindacale nel territorio non ho risparmiato critiche alla scarsa efficienza del nostro sistema sanitario.
Ho cercato di difendere e far migliorare la sanità pubblica, consapevole del valore universale che rappresenta, è uno dei pilastri portanti della nostra democrazia sancito dalla carta costituzionale: garantire a tutti il diritto alla salute e all’assistenza pubblica è il segno aureo di una vera civiltà moderna.
La rete di protezione per tutti è ancora più importante e sentita dalle fasce più deboli della società che non potrebbe mai permettersi il lusso di rivolgersi ai costosissimi centri privati.
Ecco perché non ho esitato a denunciare le lunghe liste di attesa per le visite specialistiche, oppure la campagna effettuata di persona per far prendere coscienza della fatiscente situazione del centro analisi e prelievi nel vecchio Ospedale, proclamare una manifestazione di piazza con la partecipazione di oltre 500 persone sotto la sede dalla direzione generale della Asl per aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e i cittadini sulle mancanze della sanità viterbese con questo ricordo, mentre tutti i sindaci della Provincia sottoscrivevano un documento di approvazione e plauso all’ex direttore generale Cisbani.
Oppure aver dichiarato, senza timore, il giorno dopo dell’ennesimo annuncio elettorale di turno, che da lì a pochi mesi, si sarebbe completato l’ospedale di Belcolle, dicendo, non ci credo, manca la volontà politica e sono scarse le risorse, Roma fagocita tutto.
Ho voluto fare questa breve anamnesi per affermare che il sottoscritto è stato è continuerà ad essere un uomo libero di pensiero ed azione, che segue esclusivamente il diritto dei cittadini e di chi è più in difficoltà per garantire la sanità pubblica.
Questa volta però posso portare una testimonianza personale che non tutto è da rifare.
Sono stato ricoverato al reparto di Urologia di Belcolle per un intervento chirurgico ( ben riuscito).
Posso dire di aver trovato un team di professionisti di alto livello, una squadra che sotto la guida del primario professor Antonio Rizzotto sta dando risultati enormi.
Il professor Rizzotto è un infaticabile chirurgo che dopo aver passato ore in sala operatoria, nonostante la comprensibile stanchezza, si intrattiene con i malati e i loro parenti parlando con chiarezza e semplicità con grande umanità e cortesia, diffonde sicurezza e tranquillità a tutti.
I medici del suo staff sono forgiati con questa tempra speciale, così come tutto il corpo infermieristico, sempre presenti con massima professionalità e con lo specchio del loro sorriso che è il valore aggiunto della cura.
Prima di scrivere questa lettera ho parlato con tutti i presenti ricoverati nel reparto per capire se era solo una mia sensazione, tutti mi hanno esternato lo stesso pensiero di ottima valutazione.
Saranno loro una volta dimessi ad essere il vero e credibile veicolo pubblicitario per l’intero reparto.
A questo proposito vorrei dare un suggerimento, tenuto conto che quanto detto si sta espandendo a macchia d’olio, di fatti alcuni pazienti provenivano da fuori provincia richiamati dall’affidabilità di Urologia, i 14 posti letto disponibili sono largamente insufficienti, la lista di attesa si allunga ogni giorno.
Ora spetta a voi che avete la responsabilità del sistema sanitario viterbese non far mancare supporto tecnico e logistico ad un reparto che sotto la guida del professor Rizzotto è già diventato un punto di eccellenza regionale e che l’ospedale di Belcolle potrà rivendicarlo con orgoglio, questa è la vera vostra missione, garantire a tutti il diritto alla salute.
Valorizzare il merito, perché solo così sì da sicurezza ai cittadini che nel momento di massima difficoltà per la vita di ognuno ci si può rivolgere con fiducia alla sanità pubblica.
Su questo sarete giudicati su questo sarete apprezzati o meno.
Sinceri auguri di buon lavoro
Antonio Filippi
Cgil nazionale