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Viterbo - Canepina - Carabinieri - Si indaga per capire chi lo abbia costruito
Era solo un finto ordigno esplosivo, sul posto gli artificieri di Roma
Viterbo - 10 dicembre 2008 - ore 0,30

Il capitano Ciervo
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- Uno scherzo ben costruito che però potrebbe costare caro agli autori. La bomba ritrovata ieri sera a Canepina si è rivelata uno scherzo di pessimo gusto.

Decine di persone delle forze dell'ordine, vigili del fuoco e 118 sono state impegnate ieri sera per il ritrovamento di un marchingegno costituito da cinque candele, pitturate come dei candelotti di esplosivo. I finti candelotti erano collegati con dei fili elettrici a due timer. Uno analogico e l'altro digitale.

Il tutto all'interno di una scatola di vini. E sistemato a fianco di un bombolone di gas del Villaggio La ginestra, in località Piangoli a Canepina. Un villaggio nel quale risiedono famiglie indigenti.

Il finto ordigno era talmente ben costruito che gli artificieri dei carabinieri di Roma arrivati sul posto hanno dovuto smontare il marchingegno per capire di cosa si trattava veramente.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Soriano, quelli di Viterbo, coordinati dal capitano Marco Ciervo, una squadra di Vigili del Fuoco e autoambulanze del 118. In tutto oltre una ventina di persone.

I carabinieri stanno indagando per capire chi possa aver orchestrato il tutto. Sul falso ordigno sono state rilevate diverse impronte. Chi ha organizzato il tutto rischia di essere condannato per procurato allarme e alle spese per tutti gli uomini dello stato impegnati.

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