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Viterbo - Circolo del Partito democratico di San Martino al Cimino e Tobia
"Il Comune si ricorda delle frazioni solo quando c'è da battere cassa"
Viterbo - 12 dicembre 2008 - ore 14,05

Riceviamo e pubblichiamo - Apprendiamo con costernazione, ma non con stupore, che la nuova scuola di Tobia, aperta alla didattica solo da pochi mesi, è stata chiusa con una ordinanza Comune.

Erano infatti note, sin da prima dell’apertura, le carenze tecniche che determinavano infiltrazioni di acqua dalla struttura, pertanto non è certamente giustificato, né giustificabile, quanto successo come dovuto al maltempo eccezionale abbattutosi in questi giorni sulla provincia.

Questo circolo aveva più volte denunciato, ancor prima dell’apertura della scuola, le gravi carenze della struttura, e il consigliere Serra aveva proposto un emendamento di bilancio per reperire le somme necessarie a eliminare le carenze tecniche riscontrate.

Emendamento subito bocciato dall’attuale maggioranza consiliare.

L’assessore Purchiaroni aveva rassicurato la popolazione dicendo che chi aveva sollevato il problema (cioè noi), non era ben informato, e che comunque l’ufficio tecnico avrebbe predisposto tutti gli interventi necessari.

Ma ci viene spontaneo chiedere se le gravi carenze strutturali che palesemente hanno portato alla chiusura della scuola solo dopo pochi mesi, peraltro segnalate da noi stessi prima dell’inizio della scuola, non siano state riscontrate dalla direzione dei lavori e dal collaudatore dell’opera, facendo intervenire immediatamente l’impresa costruttrice che ha la responsabilità della buona realizzazione dell’opera.

Il circolo dei democratici di San Martino al Cimino chiede all’amministrazione comunale, nell’esclusivo interesse della popolazione, che sia fatta luce con trasparenza sulla vicenda al fine di salvaguardare un patrimonio che appartiene alla collettività, ma soprattutto ai cittadini di Tobia e San Martino che sono costretti a subire passivamente la mancanza di ogni attenzione da parte dell’amministrazione comunale di Viterbo.

Non vorremmo essere ripetitivi, ma malgrado le promesse sbandierate il comune si è dimenticato della voragine in Papa Nicolò III, dove permangono i disagi alla popolazione derivanti dalla chiusura della via e dall’ordinanza di sgombero di numerose abitazioni, oppure dalla chiusura del parco pubblico.

Il comune di Viterbo si ricorda delle frazioni solo quando c’è da battere cassa con l’alienazione delle proprietà pubbliche, senza peraltro dare nessuna assicurazione sul riutilizzo del ricavato per investimenti sul territorio di San Martino e Tobia.

Speriamo che i cittadini non si facciano più ammaliare dalle sirene delle promesse mai mantenute e comincino, insieme a noi, a rivendicare i diritti mai concessi dall’amministrazione comunale di Viterbo.

Circolo del partito democratico di San Martino al Cimino e Tobia

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