Riceviamo e pubblichiamo - Diceva un vecchio adagio: “non c’è niente di peggio che parlar con un sordo”.

E’ proprio quello che sta succedendo con l’amministrazione comunale di Viterbo, infatti due settimane orsono avevamo fatto presente che, a seguito della delega a due consiglieri per seguire la vita cittadina di San Martino al Cimino e Grotte S.Stefano, ci si era forse dimenticati della terza popolosa frazione che risponde al nome di Bagnaia.

Puntualizzando che la pur meritoria presenza dell’assessore Galati, gravato da ben altre incombenze legate al suo compito istituzionale, non era sufficiente a gestire un paese di così grosse dimensioni.

Ebbene, ci auguriamo che qualcuno sia stato informato di questa situazione e abbia preso in considerazione tale indicazione ma, a tutt’oggi, niente è trapelato!!

Tale richiesta non ha sortito alcun effetto: calma piatta in consiglio comunale, tanto un paese di oltre cinquemila abitanti cosa può mai contare!

La tanto sbandierata “par condicio” è per gli umani non per le città!

Bagnaia, fiore all’occhiello del territorio comunale di Viterbo, sembra servire solamente a prendere voti ogni cinque anni (controllare i più votati a Bagnaia nell’ultima elezione: politici viterbesi che fanno capolino ogni lustro) ma: dare una piacevole accoglienza ai turisti che scendono dai pulman in mezzo ad una discarica, che non possono fotografare una fontana del 1568 poiché il sabato e la domenica vi è stazionato di fronte un camion, in zona pedonale, o che notano che il palazzo della Loggia del 1510 serve ad appendere biancheria ad asciugare, sembra non siano certo i problemi da risolvere dei nostri Amministratori.

Non ci resta altro che pregare che la folgorazione della luce divina possa illuminare le loro menti e quindi di riflesso anche noi cittadini ormai nel ruolo di sudditi obbedienti.

Aldo Quadrani
Coordinatore provinciale Circolo Reale della Tuscia